Europei 2012

Il rating degli azzurri Tripla "A" per De Rossi, declassato Napolitano

Ecco i promossi e bocciati della supersfida tra Italia e Spagna, dentro e fuori il campo

Il rating degli azzurri Tripla "A" per De Rossi,  declassato Napolitano

Parola d'ordine, dimenticare il calcioscommesse. Di più: come dice Buffon, "imparare ad usare la propria testa e mandare al diavolo i giornalisti disfattisti", trasformando l'ignobile complotto in tanta energia positiva. E chi ci ammazza a noi? Quando l'Italia chiama, l'Italia risponde: come scrivono i tifosi di Bologna sul tricolore in tribuna, "neanche il terremoto ci spezza". Basta grane e pessimismo, parliamo finalmente di cose serie: Italia-Spagna 1-1. A ciascuno la sua valutazione.

BUFFON, 8: due grandi parate all'inizio del secondo tempo. Nessuna colpa sul gol. Salva su Torres nel finale. Ha stanziato due anni di vita per vincere l'Europeo: con la Spagna ha già speso un paio di mesi.

BONUCCI, 5: putroppo qualcuno deve pur giocare nella zona di Iniesta, il giocatore assoluto di questi Europei. Contro certi avversari il 5 è già voto alto.

DE ROSSI, 9: è difensore, è centrocampista, è consigliere spirituale dell'intera difesa. Enorme.

CHIELLINI, 6: poca poesia, molta prosa: è Chiellini.

MAGGIO, 6: ottimo il primo tempo, affannato il secondo. Gregario.

MARCHISIO, 6: grande azione all'88', si fa l'intero campo ed entra in area, ma poi crolla sfinito a terra. E' il nuovo Tardelli: però lì quello vecchio avrebbe fatto di meglio.

PIRLO, 7: ha giocato partite migliori, ma nessuno al mondo riesce come lui a mettere compagni davanti alla porta (vedi scudetto Juve). Stavolta tocca a Di Natale. Il lancio vale il prezzo del biglietto.

THIAGO MOTTA, 4: è sempre più difficile convincersi che in giro per i quartieri d'Italia non esista un italiano vero un po' più veloce di questo fabbricato all'anagrafe.

GIACCHERINI, 6: lo caricano a molla negli spogliatoi e poi lo lanciano sul campo. Finchè dura la carica, serve. Poi si spegne e sparisce.

BALOTELLI, 4: gioca solo 55', ma riesce comunque a farsi ammonire. La classe non è acqua. Due minuti prima di uscire, si divora l'occasione più bella, addormentandosi davanti a Casillas. Non solo per questo, ma anche per questo, Prandelli lo richiama in panchina: non la distrugge, è in crescita.

CASSANO, 6-: non è ancora il Cassano da sogno, è il Cassano della realtà. Di adesso, con scarsa autonomia, con alti e bassi. Crescerà andando avanti. Se andremo avanti.

DI NATALE, 7: entra al posto di Balotelli e fa subito gol. Nel finale si mangia una palla d'oro di Giovinco. La sensazione è che abbia tutto per studiare da titolare inamovibile.

GIOVINCO, 7: il bonsai rileva Cassano, in certi momenti si fa preferire.

NOCERINO, s.v.: pochi attimi alla fine per sostituire Thiago Motta. La speranza è che le parti si invertano.

ARBITRO KASSAL, 9: ci raccontiamo che gli arbitri italiani sono i migliori al mondo. Basta un ungherese per ridicolizzarli.

TELECRONACA RAI, 4,5: la coppia d'attacco Gentili-Dossena sente la partita come la finale del Mondiale. Se non li trattano con potenti dosi di bromuro non arrivano ai quarti.

NAPOLITANO, 2: ci siamo giocati anche l'Alta Carica Morale del Paese. Basta un Europeo di calcio perchè persino Napolitano, il sobrio e severo Napolitano, si lasci andare al più svaccato populismo da bar: "Vincere fa bene ai Paesi in crisi", annuncia a reti unificate. E noi che si pensava facessero meglio uno spread basso, un debito sforbiciato, una politica sana, qualche casa antisismica in più. Evidentemente Napolitano, esaurite le paternali, si gioca tutto con l'antica briscola del tifo nazionalpopolare. Così, si accomoda in tribuna e pertineggia a trent'anni di distanza. Ma non è la stessa cosa. Niente a che vedere con l'originale.

Esonerato.

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