Cronaca locale

Ravasi e la «Genesi» 5 incontri in Bocconi

Al leggìo gli attori del Piccolo, tra gli ospiti Alda Merini

Se la lettura dantesca di Vittorio Sermonti ha tanto successo, perché non provarci con la Bibbia? È la sfida lanciata dalla Bocconi in collaborazione con l’Azione Cattolica e il Centro studi Ambrosiano. Cinque incontri gratuiti nell’aula magna dell’ateneo milanese di via Sarfatti (è necessario prenotarsi allo 02.5839.1328) ogni martedì sera dal 27 settembre al 25 ottobre. Sul leggio il libro della Genesi, interpretato da attori della scuola del Piccolo Teatro e spiegato da biblisti e teologi come monsignor Gianfranco Ravasi, docente di Esegesi alla facoltà teologica dell’Italia settentrionale.
«L’interesse dimostrato dai Milanesi per Dante dimostra che c’è bisogno di tornare alle radici» ha detto Severino Salvemini, direttore del corso di laurea in economia della cultura alla Bocconi. Ecco perché la Genesi, l’abc del cosmo. Dall’origine della materia agli animali, al momento culminante di quel soffio vitale infuso nell’argilla. «Sul fondale della creazione - ha anticipato Ravasi - entra in scena l’uomo, la cui avventura è però lacerata dal male. Ma ecco apparire la figura di Abramo, a ricordarci che l’ultima parola è sempre quella della speranza». Versetti semplici, essenziali. Capaci di alimentare l’anima anche di chi non è credente. Se ne parlerà con ospiti d’eccezione, personaggi della società civile e laica milanese, invitati a commentare le letture alla fine di ogni incontro. Come l’astronauta Roberto Vittori, la poetessa Alda Merini, il provveditore delle carceri lombarde Luigi Pagano, la documentarista Carla Perrotti e il giornalista Ernesto Borghi, corrispondente di guerra in Iraq. Un momento di dialogo per sperimentare quali e quante corde è in grado di toccare il verbo della Genesi. Per riflettere ed emozionarsi. Per riavvolgere il nastro e tornare indietro, all’inizio di ogni inizio. Fino all’incanto di quell’attimo metafisico in cui era il buio assoluto e un Dio pensò di farsi di compagnia.

E luce fu.

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