Cronache

Una regia dietro ai furti di Molassana

(...) a San Gottardo e che intorno alle ore 14 di qualche giorno fa, ha sentito suonare alla porta: «Dapprima pensavo fosse mio marito, racconta la donna, ma appena ho sbirciato dallo spioncino ho subito notato una losca figura che si presentava come addetto dell'Amga, il chiaro accento romeno e le continue raccomandazioni di mio marito mi hanno convinta a fare allontanare quell'uomo minacciandolo di telefonare alla Polizia».
Stessa cosa accaduta ad Angelo B., un pensionato dello stesso palazzo ma che abita due piani più in alto: «Verso le 14 hanno suonato alla porta, spiega con agitazione, e qualcuno mi diceva che voleva entrare per prendere la numerazione, non avendo letto l'avviso nel portone gli ho risposto in malo modo e questa mia “negligenza” mi ha salvato, sicuramente se avessi letto quel foglio lo avrei fatto entrare». Sono in tanti a pensare che a tentare questa truffa siano uomini appartenenti alla stessa organizzazione infatti, da un po’ di giorni a questa parte a Molassana (nella zona della Sciorba si è creato un accampamento nomade con diversi mezzi in sosta) ma anche in altre zone della città, si notano gruppi di romeni che parlano bene l'italiano e sfoggiano vestiti eleganti, fatto del quale per nulla è sorpreso Agostino G., autista di corriere il quale, parcheggiando il mezzo di lavoro in piazza ella Vittoria, spiega perché il fatto non lo sorprenda più di tanto: «Basta vedere le persone che scendono dal pullman che arriva tutte le mattine dalla Romania e si notano gruppi di persone ben vestite che scendono e si avviano verso la città, non penso che siano turisti romeni in visita alla Lanterna, ironizza Agostino».

Insomma, i romeni continuano ad arrivare con ogni mezzo e furti e truffe aumentano in proporzione: che ci sia un nesso?
Parlando sempre di nomadi invece, fa strano leggere che la colpa dei rifiuti ingombranti della Valbisagno secondo il Comune è di loro stessi perché non hanno imparato nulla dagli incontri promossi da Polizia Municipale e Amiu (per spiegare loro che certi rifiuti andrebbero portati nell'isola ecologica) e gli stessi. Basti pensare che la stessa Amiu ogni settimana si reca davanti la campo di via Adamoli e lo pulisce: perché allora dovrebbero farlo i nomadi?

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