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Renzi a valanga contro Conte "Anche lui premier non eletto"

L'ex premier scherza: "Potrei dire che è un collega". Ma assicura: "Noi diversi: non voteremo fiducia, ma lo rispetteremo"

Renzi a valanga contro Conte "Anche lui premier non eletto"

"Noi siamo diversi da voi". Per il suo intervento in Senato Matteo Renzi rispolvera la presunta superiorità morale della sinistra. E attacca a testa bassa - e senza risparmiare battutine - il neo premier Giuseppe Conte.

"Avete detto tutto e il contrario di tutto. Il contratto è scritto con l'inchiostro simpatico e garantito da un assegno a vuoto", accusa l'ex presidente del consiglio ed ex segretario del Partito democratico. "Lei è un premier non eletto, potrei dire un collega", scherza, sottolineando però le differenze tra il vecchio e il nuovo governo: "Ma nessuno le sta negando la legittimità perché non ce n'è motivo. Il presidente del consiglio dei ministri non avrà la nostra fiducia ma avrà sempre il nostro rispetto. Lei con il giuramento è anche il nostro premier, e noi la rispetteremo in questa aula e fuori da questa aula. Il rispetto dei ruoli di governo e opposizione. Noi rispetteremo il presidente del Consiglio. La rispetteremo fuori da questa aula quando porterà i nostri colori al G7, a Bruxelles, quando prenderà la parola all'Onu".

Ma Renzi ne approfitta anche per mandare frecciatine ai Cinque Stelle: "Le garantiamo che la nostra opposizione non occuperà mai i banchi del governo in tono provocatorio", ha sottolineato ricordando le proteste in Aula dei grillini, "Non insulterà sui social i ministri della Repubblica, non attaccherà le istituzioni di questo Paese con il grido mafia, mafia come accaduto nel 2014. Pensiamo che in quei banchi ci sia la coalizione di domani, noi siamo un'altra cosa. Siete diversi, ma avete lo stesso metodo di violenza verbale. Anche noi potremmo farvi lo screening, ma non lo facciamo perché noi siamo un'altra cosa".

Poi apre il primo fronte di opposizione. Partendo dal conflitto di interessi che ha coinvolto il ministro della Difesa Elisabetta Trenta: "Noi faremo il nostro dovere di opposizione, e inizieremo già la settimana prossima convocando la ministra della Difesa al Copasir per una cosa che ella sa bene".

E cioè sul caso del marito, il capitano Claudio Passarelli, che era alla segreteria della direzione armamenti e che ieri il ministro ha trasferito all’ufficio Affari Generali dell’Esercito.

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