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Repubblica senza pudore, superato ogni limite: usa mamma Rosa per gettar fango su Berlusconi

La Rai spegne lo spot del film contro Berlusconi: "Offende mamma Rosa". Repubblica cavalca la polemica e usa la madre del premier come "una testimone di accusa" contro il figlio: "La fecero apparire sul piccolo schermo per mostrare da quale grembo fosse generata la stirpe regnante"

Repubblica senza pudore, superato ogni limite: 
usa mamma Rosa per gettar fango su Berlusconi

Roma - Questa volta è stato superato ogni limite. Peggio delle intercettazioni, del gossip da quattro soldi, delle interviste ritoccate ad arte. Eravamo convinti di aver visto di tutto, di aver toccato il fondo. Invece la macchina del fango si è messa di nuovo in moto e per colpire il premier Silvio Berlusconi ha usato proprio mamma Rosa. Dopo lo stop dei legali di viale Mazzini al trailer del film Silvio forever, Repubblica è scesa in campo per prendere le parti della casa di produzione, la Lucky Red, e trasformare la mamma del presidente del Consiglio in "una testimone d'accusa".

Lo spot sul Cav ritirato dalla Lucky Red La polemica è scoppiata ieri sera. Colpa, per Repubblica, dei "cuor di leone di viale Mazzini" che hanno invitato i produttori di Silvio forever (autobiografia non autorizzata scritta da Gianantonio Stella e Sergio Rizzo) a tagliare alcune scene del trailer che volevano mandarein onda sui canali Rai. Oltre al solito fango anti berlusconiano, infatti, lo spot del film taglia e cuce alcune frasi di mamma Rosa per ironizzare, schernire e accusare Berlusconi. Dura pochi minuti ma è sufficiente a far dire ai legali di viale Mazzini che è "inopportuno" piegare "immagini e parole a fini satirici". La Lucky Red non ha voluto tagliare eha ritirato lo spot. Apriti cielo, l'opposizione insorge. Per il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi "è come censurare la commedia trash di Pierino", mentre per il Pd Roberto zaccaria "è un fatto grottesco". Repubblica fa di più: accusa la Rai per la sua "residuale ipocrisia democristoide" e getta fango sul rapporto tra il Cavaliere e la madre.

Le accuse a mamma Rosa "Il personaggio di Mamma Rosa, a tre anni ormai dalla sua morte - scrive Filippo Ceccarelli su Repubblica -offre rimarchevoli spunti, enigmatiche corrispondenze, magari anche i bagliori di un contrappasso". Bisogna rileggerlo un paio di volte per assicurarsi cheil quotidiano diretto da Ezio Mauro voglia colpire propri lì, nei sentimenti più privati. Invece è così. Un articolo durissimo per dimostrare che "Mamma Rosa era da tempo, come tutti i membri della Real Casa, un vero personaggio". E giù l'elenco: "artcoli sui giornali, approfondimenti sugli opuscoli elettorali spediti pper posta, foto sui rotocalchi". Per Repubblica, "un po' per miseria cupidigia di cortigianismo, la fecero apparire sul piccolo schermo, e un altro po' per mostrare da quale grembo fosse generata la stirpe regnante della monarchia post-moderna". Per Ceccarelli, dunque, il Cavaliere avrebbe usato la madre a fini elettorali: "Mamma Rosa, con il suo milanese d'antan, era considerata un autentico veicolo di consenso, e specialmente in quello che è il cuore del cuore dell'elettorato del Cavaliere: gli anziani".

Superato ogni limite Sin dalle prime righe è fin troppo chiaro dove vuole arrivare a colpire il quotidiano. Tutto è lecito pur di gettare fango contro il Cavaliere. Non bastano "le intercettazioni piccanti, le promozioni di ministre da calendario, la scuola quadri per veline, le frequentazioni di minorenni, le ondate di escort, ruffiani e cocainomani". Questo è un già visto. Sul gossip Repubblica ha costruito una campagna duarata mesi. Oggi l'affondo più duro e vile. Lo spot di Silvio forever dà l'occasione per costruire un articolo - corredato con dovizia di fotografia del Cavaliere con la sua mamma - che punta a trasformare Rosa Bossi Berlusconi in "una testimone di accusa". "La mamma del premier era davvero l'unica persona al mondo capace di frenare, di contenere, magari anche di indirizzare a miglior fine le smanie senili del presidente - scrive sempre Ceccarelli - che, invece, crebbero e anzi dilagarono irrefrenabili fino a trascinarlo nella presente e non proprio invidiabile condizione, pure giudiziaria".

  Ed è proprio con questa manipolazione di immagini e parole che Repubblica trasforma il sereno rapporto tra mamma e figlio in "un ottimo programma, politico e non solo".

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