Cronache

Il resto d’Italia cresce, noi no ma ci diciamo bravi

Caro Massimiliano, noi facciamo i viaggi intorno al mondo, il Piemonte e la Lombardia fanno il mercato.
Da una parte il libro dei sogni, dall’altra i contratti, le sinergie ed i progetti concreti.
Il Nord-Ovest, il nostro spazio di vita economica, ci sta lasciando. Il mercato si sta muovendo in modo irreversibile in direzioni fuori dalla nostra attuale possibilità di intervento. Se prima c’erano dei dubbi oggi ci possono essere solo delle certezze, senza il Terzo Valico siamo alla fame! È ancora «fresco» il significativo quanto devastante(per noi) accordo fra i presidenti della Regione Piemonte e della Regione Lombardia sulle Grandi Opere del Nord (nella scia della fusione Banca Intesa con San Paolo Imi).
Spiace insistere su questo tasto, ma l’intesa tra la Mercedes Bresso (centrosinistra) e Roberto Formigoni (centrodestra) spazza la Liguria fuori da tutti i giochi possibili e dai nuovi assetti sulla logistica e sulla mobilità delle persone. Lombardia e Piemonte acquistano una capacità di pressione politica ed imprenditoriale su Roma e su tutto il «sistema paese» senza pari in Italia.
Burlando è sfortunato, i nostri vicini di casa stringono alleanze come mai in vita loro sulle stesse materie dove lui ci ha svenduto a Roma di fronte al ministro Di Pietro.
L'allargamento della autostrada A4, la Tav e le sinergie fra i due aeroporti Torino Caselle e Milano Malpensa sono progetti che fanno ribollire il sangue dei liguri e dei genovesi in particolare. Non per invidia ma perché loro possono crescere e noi no. Non ci vuole uno scienziato per capire che il mercato nel Nord Ovest si sta muovendo verso scenari nuovi e con situazioni dalle valenze economiche estremamente interessanti. Le ricadute sul territorio saranno enormi!
Noi isolati, fuori da tutti i giochi a goderci la nostra splendida mediocrità progettuale.
Ed è su queste cose che viene fuori la pochezza culturale dei radical chic, andiamo a proporci alla Cina e ci chiudiamo dentro i nostri confini in una logica autarchica sui progetti ed i collegamenti nazionali. Della serie noi siamo i più bravi e facciamo da soli... nel 2006!!
Ci inchiniamo a Roma su tutto, e poi andiamo a fare economia e finanza all’estero da soli credendo di essere tornati alla Repubblica di Genova.


Forse il Doge Burlando sta sbagliando le proporzioni con la storia, peccato che a pagare siano tutti i cittadini liguri.
Cari saluti

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