Cultura e Spettacoli

Ricci: "Mike Bongiorno ha fatto bene Noi di Striscia salvati dall’audience"

Il guru di Striscia la notizia a tutto campo: "Chiambretti bell’acquisto. Peccato per Mentana. Noi salvati dall'audience"

Ricci: "Mike Bongiorno ha fatto bene  
Noi di Striscia salvati dall’audience"

Roma - A mostrare i muscoli qualche volta ci tiene anche lui: «Non ho mai firmato un contratto di esclusiva con Mediaset, quindi potrei andare su Sky - la butta lì Antonio Ricci - anche perché in tv non ci metto la faccia». L’intelligenza, il mestiere e la verve, quelle sì, però. Non per nulla, su Canale 5 la sua creatura prediletta Striscia la notizia, alla ventunesima edizione, continua a registrare ascolti record, con una media di sette milioni e mezzo di telespettatori.

Come ogni anno, il Tg satirico si accinge al cambio di stagione, portando dopo l’inverno nordico una ventata di scirocco siculo, incarnato dai comici palermitani Ficarra&Picone. «Ci siamo anche rinnovati, inserendo otto nuovi inviati, avrebbero potuto turbare l’equilibrio, ma non è successo. E le veline funzionano, anche se non so se saranno riconfermate», dice Ricci, e mentre officia l’equinozio, riversa buone parole sui colleghi che hanno migrato, a cominciare da Mike Bongiorno: «Io a Canale 5 sto bene, mi sento libero, ma lui non sbaglia a portare il suo Rischiatutto su Sky (anche se l’emittente preciserà che il progetto, in realtà, è diverso ndr). Mediaset gli avrebbe potuto costruire solo una stupenda panchina ai giardinetti. Così invece Mike si è vivificato, e fa piacere vederlo in azione, è un professionista che non può stare senza la televisione. Mi ricorda Enzo Biagi, che allontanato dalla tv soffriva, era abbacchiato».
Anche Fiorello secondo Ricci ha fatto bene: «Lo vorrei a Striscia, ho già detto che lo aspetterò per 25 anni, e possono diventare 35. È geniale optare per il satellite, la scelta doppia quella controcorrente di andare in radio. Sulla tv generalista la grande star è schiava dell’Auditel, costretta a puntare sul successo sicuro e immediato, non le è concesso il tempo per sperimentare nuovi personaggi, come invece vuole fare Fiorello. Anche quando si è esibito in televisione con Viva Radio due minuti ha occupato una zona franca, tra la fine del telegiornale e l’inizio di Striscia».

L’Auditel con le sue tavole numeriche che sanciscono la morte o la lunga vita dei programmi tv, potrebbe anche avere i giorni contati: «Con il digitale terrestre la tv sarà atomizzata. Come produttore sono contento, perché tutti i canali che nasceranno avranno bisogno di contenuto. L’Auditel, che funziona bene sui grandi numeri, sballerà e forse non si parlerà più di ascolti. Ma può anche darsi», aggiunge con il sorriso di chi la sa lunga, «che dopo un primo momento di curiosità per i nuovi canali, si torni alla tv generalista. Nel frattempo teniamo i piedi in due staffe come sta facendo Sky».

Anche Mediaset da una parte investe sul digitale terrestre e dall’altra rafforza la scuderia ad esempio con Piero Chiambretti, ora su Italia 1 con il suo late-night show Solo per numeri uno: «È stata un’operazione intelligente averlo tirato dentro, lui s’è cercato una posizione nel palinsesto che lo metta al sicuro, ma così - considera Ricci - è al di là del bene e del male, un po’ come Arbore. Ma quando si sarà ambientato e si sentirà più sicuro potrà scendere in zone del palinsesto dove sarà più fruttuoso. Per lo show devono ancora trovare la cifra, non mi piacciono le luci da night club, sono scelte un po’ intellettuali, per noi che amiamo il mestiere sono una tentazione, ma alla lunga non funzionano».

A proposito di talenti che vanno e vengono, Ricci si esprime anche sul caso Mentana. «Mi ha stupito e colpito negativamente, Mentana è una forza, un’intelligenza vivace, capace di lavorare in qualsiasi contesto. Non credo che sapremo mai com’è andata davvero, è stato l’ultimo atto di una lunga storia d’amore, disamore e incomprensioni».

Dal canto suo, Ricci studia così attentamente i grafici Auditel da considerarlo se non un amore, un alleato, visto che controlla anche quanto calano gli ascolti durante le interruzioni pubblicitarie: «Se non avessimo questo grande riscontro popolare - rivela - noi di Striscia verremmo spazzati via, siamo sempre i più scomodi».

Commenti