Cultura e Spettacoli

La ricerca della bellezza tra nudo, natura e jazz

A Milano Palazzo Morando accoglie una personale su Marco Glaviano: Jazz & Models raccoglie 130 scatti del fotografo siciliano e ripercorre una vita dedita alla ricerca del bello in tutte le sue espressioni: gallery

La ricerca della bellezza 
tra nudo, natura e jazz

Milano - La cornice è quella, spettacolare e sognatrice, di Palazzo Moranso. La mostra, invece, è un vero e proprio tributo alla bellezza, declinata in tutte le sue forme. Dalla moda alla natura, dal jazz e all’amore per la fotografia. Tutto questo (e qualcosa di più) è Jazz & Models, una mostra che attraverso 130 scatti raccontano la vita, il lavoro e gli incontri di Marco Glaviano (guarda la gallery).

La bellezza tra moda e jazz Il grande fotografo siciliano, di base tra Milano e New York, lungo decenni di carriera internazionale ha attraversato da protagonista diverse forme espressive, confrontandosi con il ritratto, il fashion, la pubblicità, il paesaggio. "La fotografia di Marco Glaviano è ispirata dal nostro bisogno di bellezza, di raccontarla prima ancora di possederla – spiega l’assessore comunale alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory - l’immagine di Glaviano nasce dalla scoperta di una relazione fondata sul rapporto a due, orientato da un paesaggio interiore che tenta un accordo con il paesaggio esteriore". La relazione fra arte, fotografia e la sua filosofia di vita si offre quale tributo alla donna, come saggezza d’amore. "La ricerca estetica di Marco Glaviano – prosegue Finazzer Flory - si abbina a una colonna sonora d’eccezione: il jazz, una forma espressiva che nasce dall’incontro di generi diversi e che si esalta nelle atmosfere e nelle improvvisazioni, senza sottrarsi a ciò di cui abbiamo necessità: l’emozione".

La ricerca nella fotografia Dopo gli studi di architettura e aver abbracciato l'attività di scenografo teatrale, Marco Glaviano, pioniere assoluto della fotografia digitale, si impone come collaboratore storico di prestigiosi magazine quali Vogue Usa e Harper’s Bazaar. Il fotografo si misura innanzitutto con l’universo femminile, come rivelano i nudi gloriosi e scultorei, corpi di trionfante e patinata bellezza quanto visioni più raccolte e intime, accarezzate dall’obiettivo e rese con un segno più sfumato ed emotivo, con grazia chardiniana filtrata da un occhio sospeso e poetico. Donne mito degli anni Ottanta: supermodels quali Cindy Crawford, Eva Herzigowa e la giovanissima sirena ceca Paulina Porizkova, divine creature di bellezza assoluta. Un inno alla felicità, alla pienezza estetica. Immagini in cui sembra lontanissimo l’inquieto ed oscuro orizzonte dark e il ripiegamento iniziatico ego-riferito che l’immaginario del fashion abbraccerà nel decennio successivo.

La natura come specchio Filo rosso degli scatti di Glaviano, accanto a una vera ossessione per la bellezza muliebre, è la natura, contraltare e specchio continuo e insostituibile del suo fare d’artista. Giganteschi alberi africani, quasi antropomorfi, plastiche e tormentate rocce della costa sarda, scolpite dal vento e dal sale, grafiche savane e cieli deflagrati, immensi. E c’è, spesso, il mare, presenza costante, che sempre porta con sé una trama di memorie classiche, un effluvio salmastro di fragranze archeologiche ed elleniche di Sicilia. Saint Barthelemy, gemma delle Antille Francesi, tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta agli albori della propria straordinaria santificazione turistica di sea-resort elitario. Infine la cifra letteraria, insieme nordica e mediterranea di Capri, l’Isola delle Sirene.

La frontiera musicale Poi c’è la musica, un’ulteriore frontiera, esplorata fin dalla prima gioventù a Palermo, quindi dai Sessanta a Roma e Milano e poi soprattutto durante gli anni e la fervida parabola lavorativa di New York dal 1975, dove fonda i Pier 59 Studios. Il jazz per Marco Glaviano è una passione di sempre, un’autentica amatissima ragione di esistenza. Fin dall’adolescenza ha suonato batteria e vibrafono in gruppi amatoriali e di ricerca. Testimonianza di questo itinerario e di una formidabile rete di rapporti e amicizia, sono i superbi, talvolta ieratici ritratti di jazzisti leggendari, nomi come Chet Baker, Sonny Rollins e Dizzy Gillespie tra gli altri, che Glaviano ha scattato nel tempo. Il segno qui si fa più pittorico, incrocia campiture e pose eroiche a densi magistrali chiaroscuri. Infine un omaggio a Milano e alle sue protagoniste al femminile. Una sala della mostra è infatti dedicata a portraits di donne che vi operano e che hanno fatto e fanno grande il capoluogo lombardo, attraversando generazioni, milieux sociali e culturali, solchi e territori d’appartenenza.

LA MOSTRA
Jazz & Models
Palazzo Morando
via Sant’Andrea 6
dal 29 settembre al 7 novembre
Da lunedì a domenica orario continuato 9.

00 – 17.30
Ingresso libero

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