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Richiamo Fini fa il Napolitano: «Accertare le responsabilità»
RomaRispettare le regole, accertare le responsabilità. È quanto chiede Gianfranco Fini. È quanto auspica il presidente della Camera, che da Scansano, patria del Morellino, lancia un nuovo richiamo, rivolto ad istituzioni e cittadini. «La vicenda dellAbruzzo, anche se tragica, deve insegnare qualcosa - attacca, intervenendo ad una manifestazione promossa da Legambiente, Voler bene allItalia -. E deve indurre gli amministratori a non transigere sulla prevenzione, sul rispetto delle regole che il Parlamento dà alla comunità nazionale, magari dopo un grande dibattito ed un aspro confronto». Altrimenti, «è evidente che le conseguenze sono tali da determinare angoscia e il giusto sentimento volto ad accertare eventuali responsabilità». Come dire, «chi è chiamato a governare», a qualsiasi livello, deve «far sì che il progresso, lurbanizzazione, la costruzione di nuovi insediamenti sia finalizzata alla tutela dellambiente e al limitare o a ridurre a zero i rischi». E tutto questo, aggiunge, «non può e non deve essere ostacolo allo sviluppo».
Ancora una volta, dunque, il pensiero di Fini collima con il monito, lanciato sabato, del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo cui le conseguenze del sisma sono aggravate dal «disprezzo delle regole». E allindomani delle polemiche sulle dichiarazioni del premier, convinto che «bisogna accertare» le responsabilità con «prove convincenti» prima di emettere giudizi sulle eventuali imperizie dei costruttori (se qualcuno ha risparmiato sui materiali è «pazzo o delinquente»), cè chi intravede già una nuova «rottura» tra gli inquilini di Palazzo Chigi e di Montecitorio. Insomma, lennesimo «smarcamento» di Fini, per dirla tutta, dal leader del Pdl, che invita anche la stampa a prestare magari più attenzione alla ricostruzione, piuttosto che a «cose che sono successe».
Ma al di là della forma, dei ruoli, a puntare sullennesimo distinguo di Fini stavolta forse si sbaglia. Anche perché, la sostanza non cambia molto: «Ben vengano le inchieste», ha affermato il Cavaliere durante la sua ultima visita nellAquilano. In linea, non a caso, con quanto richiesto ieri anche da Giulio Tremonti: vanno accertate le responsabilità di chi ha costruito male e di chi non ha controllato, «in sede amministrativa e suppongo anche giudiziaria».
Ancora una volta, dunque, il pensiero di Fini collima con il monito, lanciato sabato, del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo cui le conseguenze del sisma sono aggravate dal «disprezzo delle regole». E allindomani delle polemiche sulle dichiarazioni del premier, convinto che «bisogna accertare» le responsabilità con «prove convincenti» prima di emettere giudizi sulle eventuali imperizie dei costruttori (se qualcuno ha risparmiato sui materiali è «pazzo o delinquente»), cè chi intravede già una nuova «rottura» tra gli inquilini di Palazzo Chigi e di Montecitorio. Insomma, lennesimo «smarcamento» di Fini, per dirla tutta, dal leader del Pdl, che invita anche la stampa a prestare magari più attenzione alla ricostruzione, piuttosto che a «cose che sono successe».
Ma al di là della forma, dei ruoli, a puntare sullennesimo distinguo di Fini stavolta forse si sbaglia. Anche perché, la sostanza non cambia molto: «Ben vengano le inchieste», ha affermato il Cavaliere durante la sua ultima visita nellAquilano. In linea, non a caso, con quanto richiesto ieri anche da Giulio Tremonti: vanno accertate le responsabilità di chi ha costruito male e di chi non ha controllato, «in sede amministrativa e suppongo anche giudiziaria».
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