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Ridurre il prelievo fiscale per salvare l’ippica in crisi

Ridurre il prelievo fiscale per salvare l’ippica in crisi

Ernesto Cazzaniga*

La lingua batte dove il dente duole: è assolutamente vero che i proverbi hanno una loro ragione d’essere e, come in questo caso, hanno dato una nuova misura di questa verità. Nell’intervento «ippico» della settimana scorsa, non ho fatto altro che esplicitare, a proposito dell’«acculturatissimo» Maurizio Mattii, instancabile animatore di un sito Internet specializzato da un paio di anni a questa parte in attacchi all’Unire, in particolare al segretario generale ed a chiunque altro non appoggi la sua bramosia di incarichi ben remunerati. Ma la coincidenza di tutto questo attivismo giustizialista avvenuto dopo il defenestramento da un incarico ben remunerato all’Unire, secondo me la dice lunga. Facciamo una piccola storia del personaggio: ottenuto un incarico presso la Snai per la gestione dell’ippodromo di San Siro, trascorsi un paio di anni è caduto in disgrazia e ha fatto fuoco e fiamme contro la stessa Snai. Il nostro successivamente ha ricevuto un incarico, anche in questo caso ben remunerato, da parte del sottoscritto - allora presidente Anact - ma è stato poi fortemente contestato da tutti coloro che oggi pare siano sotto il suo “padrinato”. Ho appreso a questo proposito e con vero piacere che la dirigenza Anact ha ufficializzato la sua estraneità assoluta a qualunque adesione alla fantomatica Intercategoriale, altro parto della fantasia del “nostro”. Ma Mattii è un uomo di vera fantasia e cosa ti inventa? La rappresentanza legale (sic!), di una associazione guidatori con un presidente fantasma, che mai appare, forse non esiste fisicamente, e comunque lascia la scena al nostro uomo.
Nell’interregno, tra i vari incarichi e successivi “scaricamenti”, cerca di metter il cappello sulla società di corse di famiglia, ma viene rapidamente e rudentemente allontanato. Questo è il curriculum del personaggio da utilizzare per il nuovo incarico! La reazione a questa “verità di Pulcinella” (cioè conosciuta da tutti), è stata scomposta e livorosa. Ho usato l’aggettivo “acculturatissimo”, perché mi ha dato dell’ignorante in fatto di bilanci. Potrei fare rilevare (contrariamente a quanto da Mattii sostenuto sul sito), che nessuna commissione parlamentare è mai stata incaricata di fare indagini sull’Unire, ma una ben più modesta commissione di validi professori, non ancora assurti al rango di parlamentari. Immagino saranno contenti e lo prenderanno come un augurio. Potrei continuare nell’esame fatto dallo stesso sui bilanci Unire, confondendo tra cassa e competenza e tante altre non piccole inesattezze che testimoniano ancora una volta una sola ed unica volontà distruttiva. Non ho mai detto che tutto andava bene, anzi ho sempre sostenuto che c’erano grossi problemi, soprattutto di natura politica assolutamente non addebitabili al segretario, come quasi maniacalmente Mattii continua a sostenere. Ricordo per i più distratti che negli anni della mia gestione Anact, malgrado le difficoltà, il montepremi è sceso del solo 9%, senza mai incidere sulle provvidenze per gli allevatori. Sono curioso e preoccupato su cosa sapranno fare i miei successori. Il governo è in forte fibrillazione con fremiti preagonici, non vorremmo rivedere una “film déjà vu”. Non sarebbe il caso almeno per una volta dimostrare di essere in grado di compattarci e fare le pressioni più opportune, anche con scelte estreme ed impopolari? Perché non è stato l’uomo nero che ha regalato qualche centinaio di miliardi dei famosi e dibattuti “minimi garantiti”, ma un deliberato del nostro governo. Ammesso che il governo riesca ad approvare la Legge finanziaria in itinere, prima dell’approvazione l’ultimo treno da prendere, occorrerebbe ottenere una riduzione del prelievo fiscale di almeno un punto percentuale, in maniera da garantire il montepremi per i prossimi anni. Perché alla fine comunque malgrado gli strepiti, del tipo: “non abbiamo i soldi per il Mangelli” e altre bufale del genere, non ci sarà nessun tracollo dell’ippica, per quanto riguarda il 2006 (e oggi in sede ministeriale la buona notizia dovrebbe venire ufficializzata).

Il problema riguarderà gli anni a venire e di questo e per questo dobbiamo preoccuparci.
* ex presidente dell’Anact (Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore)

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