Roma

Riff Avatar e precari per il cinema «indi»

Il cinema indipendente cresce. E con esso, si allarga la vetrina del Riff, il Roma Independent Film Festival (9-16 aprile Nuovo Cinema Aquila) giunto alla nona edizione, che quest’anno vanta 35 opere in più nel programma di lungometraggi, corti, film d’animazione, documentari e sceneggiature. Opere di denuncia sociale, come la docufiction sulla vertenza Alitalia Tutti giù per aria - L’aereo di carta, ideata e prodotta da Alessandro Tartaglia Porcini ex assistente di volo e cassintegrato, frutto di mesi di riprese effettuate durante le contestazioni dei lavoratori. Oppure sperimentali come il film d’animazione VolaVola realizzato da Berardo Carboni: ambientato nel mondo virtuale di Second Life e recitato da avatar, questo progetto diventerà un film girato in un vero set con attori in carne e ossa (tra questi Alessandro Haber, Francesca Neri e Libero de Rienzo) a cui saranno affiancati avatar in scenari virtuali. La IX edizione del Riff, insomma, promette di allargare gli orizzonti della cinematografia indipendente, rosicchiando nuove fette di pubblico al mercato della celluloide tradizionale «senza parlare un linguaggio astruso, ma comunicativo». «La sfida, semmai - spiega Adriano Giannini, produttore del cortometraggio Il gioco in programma domenica alle 20 - è riuscire a restare indipendenti anche nel lungometraggio, perché con il corto è facile».
Il Riff parte ufficialmente stasera alle 22, con un party inaugurale al Caffé Letterario di via Ostiense, 95, ma gli schermi del Nuovo Cinema Aquila si accenderanno domani pomeriggio: la proiezione serale è riservata al film britannico Fish Tank di Andrea Arnold, vincitore del Premio della Giuria all’ultimo festival di Cannes, sulle problematiche dell’adolescenza. Sedici lungometraggi, 44 documentari, oltre 70 corti italiani e esteri, e 8 corti animati per un totale di circa 150 opere da 25 nazioni.

Tre i seminari a tema previsti dal cartellone curato dal direttore artistico Fabrizio Ferrari, «Registi a 75 mm», «I nuovi profili della produzione indipendente» e «La scenografia e le professioni del set».

Commenti