Politica

Rifiuti, tensione a Napoli: scontri E Maroni: "Gestiamo l'emergenza"

Cresce la tensione contro la realizzazione della seconda discarica di Terzigno. A Napoli sassaiola e scontri nella notte

Rifiuti, tensione a Napoli: scontri 
E Maroni: "Gestiamo l'emergenza"

Napoli - Un autocompattatore di rifiuti è stato dato alle fiamme la notte scorsa a Napoli da una decina di persone con il volto coperto da caschi. Il camion è stato distrutto, danneggiati i cavi dell’elettricità. A Terzigno proseguono le proteste contro l’apertura della discarica. I manifestanti hanno cercato di opporsi all’arrivo dei camion che portano immondizia. Alcuni dimostranti hanno lanciato pietre contro gli agenti. Un centinaio i camion che sono riusciti a sversare. I sindaci dei comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e il vice sindaco di Terzigno, hanno trascorso la notte nella sede della Provincia di Napoli. Ma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, assicura che "il governo non è mai andato via" e sta lavorando per "risolvere l'emergenza".

Maroni: "Gestiamo l'emergenza"  "Il governo da Napoli non è mai andato via. E' presente. C’è". E c'è anche "un piano approvato dal Parlamento". A sottolinearlo con forza a Napoli è il ministro dell’Interno Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti, a margine di un appuntamento con i "piccoli imprenditori" su chi debba gestire la nuova crisi nello smaltimento rifiuti, se gli enti locali o il Governo. "Deve essere un’azione comune e coordinata - spiega Maroni - governo centrale e governo dei territori. Dove funziona bene, così funziona". "Questo deve applicarsi anche qui - rimarca il ministro leghista - e non si capisce perchè qui non possa funzionare". Maroni poi rileva che quella presente in Campania "è un’emergenza che stiamo gestendo sul piano della sicurezza e che le Forze dell’Ordine stanno gestendo con grande prudenza per evitare incidenti e garantire il regolare svolgimento delle operazioni".

L'occupazione della Provincia A provocare la drastica decisione il mancato impegno della Provincia di Napoli a non aprire la seconda discarica, in località Cava Vitiello, che dovrebbe inghiottire oltre 3 milioni di tonnellate. La rivolta anti discarica era arrivata oggi fin dentro le scuole: le "vulcaniche", così come si sono autodefinite le mamme degli studenti di scuola media, elementare e materna, hanno iniziato in mattinata l'occupazione degli istituti. A Boscoreale, uno degli epicentri della protesta contro la paventata apertura della seconda discarica della vicina Terzigno e dove una bomba carta è stata fatta esplodere nei pressi della tenda dove il sindaco Gennaro Langella da tre giorni è in sciopero della fame, resta molto alta la tensione. Il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, ha parlato della vicenda della seconda discarica, sulla quale da giorni manifestanti e forze di polizia si fronteggiano di notte vicino al sito attualmente già aperto, con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Scontri nella notte Nella notte i camion hanno scaricato regolarmente alla discarica di Terzigno, ma tra mezzanotte e le due alcune persone del presidio anti-discarica, secondo quanto riferito dalla polizia, hanno lanciato pietre contro gli autocompattatori e gli agenti dis corta ai mezzi. Sempre a Terzigno un autocompattatore è stato anche colpito da una bottiglia incendiaria, ma il veicolo però non si è incendiato. Una carica di alleggerimento della polizia ha poi disperso i manifestanti. A Napoli, in via Pasquale Scura nel quartiere Montecalvario un mezzo della EneaAmbiemte è stato invece danneggiato dalle fiamme, un incendio doloso, spiega la polizia. L’autista si è accorto di un rumore ed è sceso dalla cabina che subito è stata avvolta dalle fiamme. Danneggiate anche due auto parcheggiate e alcuni cavi elettrici.

In città continua comunque la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e i mezzi sono riusciti stanotte e continuano a scaricare in discarica a Terzigno.

Commenti