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Rifiuti, Ue all'Italia: inadeguata, rischia sanzioni La Cei bacchetta il Nord: "Questione nazionale"

I vescovi attaccano: "Si attivi la solidarietà dell’Italia settentrionale". Ma il Friuli ha già detto di no: "Le nostre discariche sono piene". La Ue: "Quello che è accaduto di recente dimostra che le autorità italiane non hanno ancora fatto quanto necessario per trovare una soluzione adeguata"

Rifiuti, Ue all'Italia: inadeguata, rischia sanzioni 
La Cei bacchetta il Nord: "Questione nazionale"

Roma - "Quello che è accaduto di recente dimostra che le autorità italiane non hanno ancora fatto quanto necessario per trovare una soluzione adeguata e definitiva al problema". Lo ha detto il commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik, annunciando per i rifiuti in Campania il rischio di incorrere in una nuova procedura d’infrazione che potrà portare a "sanzioni pecuniarie".

I vescovi bacchettano il Settentrione Il problema dei rifiuti a Napoli "è una questione nazionale" e per questo è venuto il momento che si attivi "la solidarietà dell’Italia settentrionale, che per decenni ha utilizzato non poche regioni meridionali per lo smaltimento dei rifiuti", mentre è urgente uscire da "logiche corporative o micro-settoriali". È questo il monito lanciato oggi in una nota dal Sir, l’agenzia stampa della Conferenza episcopale. "L’immondizia straripa. E non è una metafora" si legge nel testo, "dunque è tempo di soluzioni, al di là delle promesse, degli slogan, delle campagne elettorali. Che sono finite, anche se in realtà siamo sempre in campagna elettorale, un modo per scansare le responsabilità. Non possiamo però permettercelo oltre. Con due premesse - si afferma nella nota - la prima è che, quando si supera un certo livello di intromissioni di interessi, di tutti i generi e, in particolare, di quelli in senso lato malavitosi nelle politiche pubbliche, non solo una città, ma un intero sistema-Paese rischia il declassamento e il degrado". "Tanto più in tempi di crisi - si spiega - quando non possiamo più finanziare a debito, cioè scaricare in avanti le nostre magagne. I conti non tornano e tutto si corrompe. Sono costi che nessuno si può permettere, in un mondo sempre più competitivo. La seconda premessa, che naturalmente consegue, è che la questione napoletana è una questione nazionale". In questo senso "la vicenda dell’immondizia diventa una spia, un campanello d’allarme. Se non siamo in grado di affrontarla significa che siamo ormai avvitati nella spirale del degrado".

Il Friuli ha già detto di no "Nessun pregiudizio verso i rifiuti campani, ma le nostre discariche sono già piene: non c’è spazio per l’immondizia di altre regioni". Intervistato da Repubblica, il governatore del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo sottolinea che «l’accoglienza fa parte del Dna" della sua regione, ma "a Napoli il ripetersi dell’emergenza lede la credibilità di chi promette una soluzione definitiva". "Le Regioni del Nord - spiega - non possono essere messe periodicamente di fronte a questa emergenza. Un’emergenza periodica è un ossimoro".

Insomma, prosegue, "a fronte dell’eventuale decreto del governo, la Campania e Napoli devono dare la certezza di aver avviato un percorso che porti a risolvere i problemi in tempi brevi".  

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