Cronaca locale

Dal risòtt giald al panettón, la tradizione torna in tavola

Forse per recuperare il tempo perso, forse perché mangiare e bere piace a tutti, soprattutto quando i prezzi sono contenuti, tra i 30 e i 50 euro vino compreso, fatto sta che la Provincia di Milano non ha atteso il prossimo autunno per proporre la seconda edizione della rassegna «Dal Risòtt Giald al Panettón», kermesse a tutta acquolina che si protrarrà fino al 13 giugno, un mese di bontà ambrosiana.
Il debutto avvenne il novembre scorso, 29 insegne tra il capoluogo e i comuni satelliti, ora sono 46 (35 quelli in città) e coprono meglio la provincia visto che prima c’erano dei buchi qua e là, ad esempio a Garbagnate, Legnano, Busto Arsizio e Trezzo sull’Adda, e ora non più. Il tutto grazie all’impegno dell’assessorato al turismo della Provincia nonché della Camera di commercio tramite Alfredo Zini, patron di uno dei posti coinvolti, il Tronco in via Thaon de Revel, e presidente dei ristoratori milanesi.
Due le note importanti di questo mese goloso. Il primo è legato al prezzo, tre fasce, 30, 40 e 50 euro bevande comprese (i vini sono quelli di San Colombano, il vigneto di Milano), con alcuni titolari che addirittura propongono due menù, uno più economico e uno più ricco, è il caso ad esempio della Casa Fontana 23 Risotti in piazza Carbonari o della Piola Osteria con cucina in viale Abruzzi 23. Il secondo è invece la garanzia che la degustazione meneghina è sempre presente, pranzo e cena, e non, come spesso accade, solo nei momenti di stanca e difficilmente nei week-end. In vista anche un ricettario che guarda alla DeCa, la Denominazione ambrosiana di qualità, ogni info nel sito visitamilano.it.
E in una Milano che nel 2009 ha visto la sua ristorazione registrare un aumento del 5%, i richiami ai prodotti a kilometro zero o alla tradizione si scontrano ancora con la difficoltà di andare oltre la ricetta in sé che poi viene eseguita con prodotti dalle provenienze più disparate e a volte con una certa svogliatezza. Ma in una marea di cotolette e risotti allo zafferano non mancano spunti creativi tanto che lo stesso assessore ha ricordato come in autunno vennero premiati i locali più economici o quelli più innovativi, a conferma che le vie di mezzo deludono tutti. Così, accanto a una Torta meneghina alla griglia con Grand Marnier che grida vendetta, ecco il Joia in via Panfilo Castaldi con la sua innovazione vegetariana tipo Risotto asparagi, fragole, funghi e lime, o la Trattoria del Nuovo Macello in via Lombroso con la sua Milano pensata con brio e curisoità, da provare la Crepinette di noce di vitello con asparagi e il Tiramisù in diverse consistenze ma uguali sapori rispetto all’originale.
Bisogna spigolare tra le proposte e anche ascoltare il proprio palato come ci suggerisce il Matarel in corso Garibaldi visto che fa scegliere il secondo tra Rustin ’negàa (è un arrostino di vitello), ossobuco o vitello tonnato, tra l’altro una delle poche ricette estive all’ombra del Duomo. L’altra è il minestrone a temperatura ambiente come al Mercante in piazza Mercenti. L’oscar qualità/prezzo alla Trattoria Milanese di via Santa Marta: per 40 nervetti, cotoletta in carpione e insalata russa casalinga; risotto alla milanese o al salto; mondeghili di verza con purè o foilo; zabaione caldo con biscotti.

Wow.

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