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"Rito senza 'ndrangheta" Spari sulla casa del priore Parroco: stop processione

A Sant'Onofrio, nel Vibonese, il vescovo vieta agli "uomnini d'onore" di trasportare le statue nell'Affruntata, la processione pasquale. Ritorsione con spari contro il portone del priore. E il parroco vieta di svolgere il rito

"Rito senza 'ndrangheta" 
Spari sulla casa del priore 
Parroco: stop processione

Vibo Valentia - Esclusi da una rappresentazione religiosa, gli affiliati alle cosche della ’ndrangheta hanno sparato a scopo intimidatorio contro il cancello dell’abitazione del priore della confraternita che organizza il rito, provocandone la sospensione. È accaduto a Sant’Onofrio, comune del vibonese, dove ieri è saltata la tradizionale Affruntata, manifestazione pasquale durante la quale tre statue raffiguranti Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni vengono trasportate a spalla, da quattro portatori per statua, per simboleggiare l’incontro dopo la resurrezione di Cristo.

Spari L’intimidazione è stata compiuta sabato sera ai danni del presule della confraternita del Santissimo Rosario, Michele Virdò. Ignoti hanno sparato due colpi di pistola contro il cancello esterno dell’abitazione dell’uomo. In seguito all’intimidazione, il parroco, sentito il vescovo Luigi Renzo, e d’accordo con i carabinieri, ha deciso di sospendere la manifestazione che potrebbe svolgersi domenica prossima. In passato, secondo quanto è emerso anche da alcune inchieste giudiziarie, pregiudicati e ’ndranghetisti erano soliti portare a spalla una delle statue come segno di visibilità e di forza nei confronti della cittadinanza. Una pratica fortemente osteggiata da monsignor Renzo, che con una direttiva a tutte le parrocchie della diocesi ha invitato a una maggiore prudenza nella scelta dei figuranti. Cosa che quest’anno, a Sant’Onofrio, è avvenuta.

La minaccia Una delle ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri è che l’esclusione dalla manifestazione possa avere spinto qualcuno a "reagire", sparando contro il cancello del priore della Confraternita che organizza l’Affruntata.

Il Comune sciolto per infiltrazioni È stato sciolto nell’aprile dello scorso anno per presunti condizionamenti mafiosi il Comune di Sant’Onofrio. Da allora il Comune è retto da una commissione straordinaria che è stata informata di quanto accaduto e della sospensione della manifestazione. Nella zona di Sant’Onofrio, una delle cosche più potenti è quella dei Bonavota contro la quale sono state condotte diverse operazioni da parte delle forze dell’ordine, con numerosi arresti.

Un mese fa, la guardia di finanza ha sequestrato beni per 4,5 milioni di euro a uno dei presunti elementi di spicco della cosca.

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