Cronache

Rivendicazione anarchica Se il silenzio di Doria esplode in tutta la città

(...). Quattro pagine firmate da cellula Olga della Federazione Anarchica Informale e spedite per posta alla redazione milanese del Corriere della Sera, proprio il giorno dell’attentato all’ad di Ansaldo Nucleare. La stessa azienda che alla notizia della rivendicazione ha deciso che lunedì mattina si fermerà per un’ora almeno, in segno di solidarietà e per dire «no a qualsiasi forma di violenza, specie quella terroristica». Così come Cgil, Cisl e Uil di Genova sono pronte a valutare forme di mobilitazione «nei confronti di azioni criminali che la città e il Paese hanno già tristemente conosciuto in passato». E lo stesso impegno arriva anche dalla Uilm. La Fim e la Uilm regionali indicono «2 ore di sciopero da svolgersi a fine di ogni turno in tutte le aziende Finmeccanica liguri nella giornata di lunedì 14 maggio».
Quindi, la condanna che arriva da ogni parte. Politici, associazioni sindacali, religiosi si schierano compatti contro il nuovo terrore. «È una dichiarazione estremamente inquietante e richiama altre dinamiche e altri momenti che speriamo di non rivedere più - commenta l’arcivesco di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco -. Bisogna essere veramente attenti e soprattutto uniti. Solo se un popolo è unito in intenti e finalità, con scatto di coraggio, credo che ciò possa fermarsi senza dilagare come una volta». L’appello del presidente della Cei è perché la società intera reagisca, isolando queste presenze.
Come altri, prendono posizione anche il segretario regionale pd Liguria e il segretario pd Genova, Lorenzo Basso e Giovanni Lunardon e con un comunicato spronano la Superba. «A questa escalation tutta la città ha il dovere di opporsi con la più assoluta fermezza. Il Pd, insieme a tutte le forze impegnate a cambiare la società nel rispetto delle regole, saprà reagire con determinazione. Siamo pronti ad aderire alle manifestazioni di solidarietà ad Adinolfi e ad Ansaldo Nucleare». E però, nel giorno della rivendicazione e nel giorno della conferma di una paura che nessuno mai avrebbe pensato poter tornare, stride il silenzio del candidato sindaco di Sel, Marco Doria. Parla di imprese, parla di futuro di Finmeccanica, parla di patrimonio per la comunità genovese e per il Paese intero. Eppure, non in una riga del comunicato su Finmeccanica si accenna alla rivendicazione della Fai, non una riga per condannarla. Piuttosto un invito a una «mobilitazione della città e un’azione ferma nei confronti del governo che è azionista di Finmeccanica».

Questioni di priorità.

Commenti