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Rocchi regala 3 punti alla Lazio

Rocchi regala 3  punti alla Lazio

Dimitri Canello

da Treviso

Nella domenica del grigiore, spunta Tommaso Rocchi. La Lazio pare la succursale di un lazzaretto, ma è in questi momenti che si vede la forza di volontà di una squadra. Oddo inventa, Rocchi colpisce, Ballotta difende. Ecco i protagonisti di un pomeriggio altrimenti sbiadito.
In particolare, citazione d'obbligo per il portiere che allunga la sua striscia record in fatto di longevità calcistica. Né per Peruzzi, né per Sereni, entrambi ko, ma per un quasi quarantaduenne che sfodera una prestazione maiuscola e para proprio tutto, chiudendo in cassaforte i tre punti. Il Treviso affonda, prigioniero di un gioco troppo rinunciatario e di alcune scelte inspiegabili.
Qualche nota sparsa. Punizione di Pinga (9') ben parata da Ballotta, lancio di Oddo per Rocchi (19'), che incrocia leggermente alto. Il preludio alle occasioni migliori del primo tempo. Al 28' Rocchi s'inventa una girata impossibile al volo di destro, Zancopè non ci sarebbe arrivato, Cottafava libera da due passi. Un minuto dopo Parravicini dalla distanza alza di poco, poi al 35' il Treviso costruisce l'azione più bella della partita. Guigou pennella per Borriello, che gira di testa. Sembra gol, ma Ballotta trova un guizzo degno di un ventenne e devia il pallone che si stava infilando nell'angolino basso. Davvero una parata straordinaria.
Nella ripresa il Treviso prova ad accelerare, ma le uniche occasioni arrivano su calcio piazzato: Pinga (23') costringe Ballotta a un altro intervento miracoloso, poi Viali (32') non trova l'angolazione e la forza giusta per il vantaggio. Domanda: a che serve aver preso Walter Baseggio, un regista puro con qualità indiscusse, se poi non lo si fa giocare nemmeno un minuto? La risposta, intanto, è chiara.
Ancora una volta nessun gol, ancora una volta l'attacco trevigiano rimane a secco. Come si può sperare di rimanere in serie A se la palla non va mai dentro? Risposta immediata al 41': cross di Oddo, colpo di testa di Rocchi. 1-0.

Logico, no? E la situazione del Treviso s’ingarbuglia sempre più e non sono certo le assenze a dare una scusante.

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