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ROMA A FERRO E FUOCO Black bloc in guerra: 70 feriti

Caos nella Capitale. Il corteo degenera subito in guerriglia. I black bloc hanno dato fuoco alle auto, occupato i Fori Imperiali e la basilica di Massenzio, preso d'assalto i giornalisti e i manifestanti pacifici. Ferito al volto un 60enne che cercava di fermare il lancio di bottiglie. Bombe carta contro una sede del ministero della Difesa e contro gli agenti in assetto anti sommossa. Assalto a un blindato. Scontri in piazza San Giovanni. Molti feriti tra forze dell'ordine e manifestanti. Una camionetta dei carabinieri a fuoco: i carabinieri all'interno sono illesi. FOTO Preparativi della manifestazione - Il corteo pacifico - Assalto al blindato - Feriti - Immagini degli scontri - In frantumi la statua della Madonna

ROMA A FERRO E FUOCO Black bloc in guerra: 70 feriti

Roma in fiamme. Il corteo degli indignati doveva essere una manifestazione pacifica ma si è trasformato subito in guerriglia: pochi minuti dopo la partenza della manifestazione sono iniziati gli scontri. La capitale è sotto attacco: auto date alle fiamme in centro città, vetrine di negozi distrutte e sedi delle banche assaltate, camionette deille foprze dell'ordine circondate e poi bruciate. Un campo di battaglia nel centro della Capitale. Si temeva una degenerazione del corteo violenta e così è stato appena tra i manifestanti sono apparsi i black bloc incappucciati e vestiti di nero.

Scene da una giornata di guerriglia urbana. Diverse auto sono state date alle fiamme lungo il percorso della manifestazione, soprattutto nella zona di via Cavour. Sono stati danneggiati anche due distributori di benzina e assaltate sedi di banche(video) e negozi. I teppisti hanno anche occupato la scalinata della Basilica di Massenzio.

Assalto ai giornalisti Le violenze non si sono fermate e hanno riguardato anche i giornalisti. Due troupe di SkyTg24, denuncia la rete, sono state assalite dai black bloc. Un 60enne che tentava di fermare un lancio di bottiglie contro i vigli del fuoco che spegnevano alcuni roghi è stato ferito al volto.

Bombe carta al ministero Violento lancio di bottiglie, oggetti contundenti e bombe carta contro uffici del ministero della Difesa in via Labicana 17. Gli incappucciati hanno sfondato il portone e tentato di entrare all’interno del palazzo: due piani dell'edificio ministeriale sono andati a fuoco, mentre nella strada continuava fitto il lancio di bombe carta. La polizia ha caricato i manifestanti, che hanno colpito anche la Banca Popolare del Lazio in via Merulana, angolo di via Labicana. Nella filiale anche alcuni petardi. Bombe carta e bastoni contro la Polizia.

Un manifestante ha perso un dito in seguito al lancio di un petardo. Ancora molti disordini. Lancio di lacrimogeni da una parte e cariche dei rivoltosi dall'altra. Un agente è rimasto ferito nel corso degli scontri a Piazza San Giovanni. Il poliziotto, con una grave frattura alla gamba, è stato soccorso e trasportato in ospedale dal personale del 118. Ferito anche un manifestante, a terra sanguinante.

La camionetta dei carabinieri accerchiata Il momento di massima tensione è stato raggiunto quando i rivoltosi hanno accerchiato un mezzo dei carabinieri per darlo alle fiamme. Il gruppo di violenti ha tentato l'assalto a un blindato delle forze dell'ordine (foto - video). Il mezzo è stato bombardato di sanpietrini dai "black bloc", a cui le forze dell'ordine rispondono con gli idranti. Attoniti i manifestanti più pacifici, intrappolati in piazza S. Giovanni, sulle scalinate della basilica, mentre continua lo scontro in fondo alla piazza.

Barricate in strada Una vera e propria barricata costruita con file di cassonetti disposti in mezzo alla strada ha bloccato la via Appia, poco prima di Piazzale Appio. Nelle vie laterali a piazza S. Giovanni è scattata la fuga dei cittadini e dei manifestanti pacifici. A fuoco una camionetta (video) dei carabinieri che ha subito il lancio di alcune bombe carta al suo interno. Salvi i carabinieri, che sono riusciti a fuggire prima che l'incendio divampasse. I vigili del fuoco, sopraggiunti, stanno spegnendo le fiamme.

Almeno 70 feriti Il bilancio dei contusi è ancora provvisorio. Si contano 70 feriti (foto) tra i manifestanti e le forze dell'ordine. Completa la solidarietà della parte pacifica della manifestazione, che nel corso del pomeriggio ha più volte spronato la polizia a caricare duramente i violenti, per tentare di riportare la situazione alla normalità.

Lo scenario si sposta. Scontri in via Merulana e via Labicana (foto). Anche in questo caso sono state date alle fiamme diverse automobili e un ponteggio per impedire il lavoro della polizia, alzando una cortina di fumo sulla via.

Già in tarda mattinata erano state fermate quattro persone a bordo di un auto, appartenenti all'area anarco-insurrezionalista. I Carabinieri hanno sequestrato zaini contenenti caschi da motociclista, maschere antigas, mazzette da muratore, piede di porco e altre armi non convenzionali.

I primi momenti della manifestazione Centinaia di manifestanti si erano radunati in piazza della Repubblica (foto), in vista della partenza del corteo. Tra gli striscioni esposti slogan su giustizia ("Quando l’ingiustizia diventa legge ribellarsi è un dovere"), dei sindicati ("Pomigliano non si piega"), e slogan sulla necessità delle proteste ("Una sola soluzione: la rivoluzione"), a firma Red Block.

A corteo iniziato (foto) diversi i gesti dimostrativi compiuti dai manifestanti. Alcuni precari, con il volto coperto dalla maschera di "V per vendetta", ormai un simbolo di queste proteste, ha effettuato un blitz all'hotel Atlantico, dando fuoco alle bandiere italiana e europea (foto), appendendo uno striscione che recita "Que se vayan todos" e lanciando biglietti con scritto "è arrivata la vendetta precaria".

In Piazza Repubblica è comparsa - tra le diverse iniziative di folklore - una bara di cartone con riportato da un lato il nome di Silvio Berlusconi e sul fronte la scritta Kapitalism.

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