Roma non è solo tennis: ecco dove vincere a tavola

I nuovi indirizzi di tendenza nella Capitale, da testare durante gli «Internazionali». Ed anche oltre...

Maurizio Bertera

Gli Internazionali della racchetta possono essere un'ottima scusa (occasione per i gourmet) per scoprire che Roma, claudicante sotto vari aspetti, ha innestato il cambio di passo sul wine & food. Ora, non è che nella Capitale ci fosse stato un tracollo: soprattutto sulla tradizione, il livello non si è mai abbassato. Ecco perché per quanto sulle graduatorie di Tripadvisor si potrebbe scrivere un libro, non sorprende sapere che Il sito n.1 di viaggi (attenzione: unendo i giudizi degli utenti, le classifiche e le prenotazioni di esperienze fatte attraverso il portale) l'ha eletta miglior città al mondo per mangiare davanti a Firenze (mah) e Parigi. Detto ciò, la riscossa c'è ed è certificata anche dalle guide «serie» come la Rossa Michelin che assegna a Roma 24 stelle in totale sparse su 21 ristoranti. L'odiata Milano ne vanta 23 sparse su 19 locali. Siamo lì, insomma con alcune peculiarità: la seconda ha una marcia di più sui locali di tendenza e i ristoranti con cucina etnica. Su osterie e trattorie al di là dei giudizi di Slow Food prevale Roma che un tempo era pure imbattibile sul cibo da strada e le pizzerie. È ancora meglio di Milano sul primo aspetto, mentre sul secondo la migrazione al Nord dei maestri napoletani sta cambiando il rapporto. La vera notizia? Nella Capitale è tutto un fiorire di locali di design, trasversali, moderni. Come Stile Libero, un bellissimo concept a Prati il quartiere più in fermento - su due piani che ha in Max Mariola (talent di Gambero Rosso Channel) il regista culinario. Spettacolare è anche Perpetual, in un incantevole angolo nascosto, a due passi dal Colosseo: ristorante, bistrot, e laboratorio con la cucina affidata al Cezar Predescu. Altro concept di grande raffinatezza e impatto: Elegance Jazz Café che ha riaperto in una veste tutta nuova nel cuore dell'Ostiense. Grande musica dal vivo e i piatti di Gabriele Cordaro, promessa dell'alta cucina romana. Sempre all'Ostiense, il restyling di Ferro e Cuoio, con novità soprattutto sulla pinsa romana antica specialità locale, una pizza più lunga e digeribile - e il debutto di un cocktail bar, come ormai è tendenza ovunque. Pizze e focacce sono molto amate dai romani (e non solo): a loro hanno pensato i nuovi 180 gr Pizzeria Romana a Centocelle, Sapore a Pigneto, Lievito Pizza & Birra a Prati (con la consulenza di Stefano Callegari, piccola leggenda vivente a Roma per via del Trapizzino e che ha messo lo zampino anche nel simpatico Blind Pig), Seu Pizza illuminati a Trastevere. In arrivo c'è a breve il boss Gino Sorbillo. Qualche altro indirizzo da segnarsi, a 360°: Banchina 63 per gli amanti del pesce (un fish & cocktail bar, nel cuore di Prati): Rimessa Roscioli Lab (insegna mitica, qui in assetto bistrot da centro); Cu.Cina (miglior esempio di fusion italo-cinese) con la giovane Stella Shi, allieva di Marchesi; Pennestri (trattoria esemplare, in chiave contemporanea con un nuovo menu primaverile), Retrobottega (ristrutturato benissimo, da format è diventato un ristorante vero). Poi un'occhiata agli opposti: la Nuova Roma riesce a far convivere un posticino geniale come Ciao Checca (seconda apertura al Mercato del Nomentano) che sforna piatti espressi di qualità, in forma smart, Zia Rilla (il tempio della pasta fresca da consumare sul posto o take away) e il nuovo Spazio di Niko Romito, in piazza Verdi.

È ristorante come a Milano, ma più suggestivo ancora e che funziona anche da panetteria e caffè: tante cose buone dal mattino al dopo cena, con un focus sul caro vecchio pane che diventa cibo primario, grazie alla classe e alla fantasia del tristellato di Casadonna.

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