Roma

«Per Roma pensiamo a un futuro da città sostenibile»

«Abbiamo una serie di obiettivi per lo sviluppo della città e hanno, tutte le scelte possibili, come premessa trasversale la sostenibilità. Lo vogliamo fare in termini molto radicali perché le mezze misure non servono a nulla». Ribadisce il concetto di città sostenibile il sindaco Gianni Alemanno nel corso dell’«East Forum» il convegno organizzato dall’università Luiss e dall’Unicredit. Tavola rotonda che ha messo al centro del dibattito appunto lo sviluppo sostenibile. Una strategia vincente per la città di Roma anche perché per il sindaco il dato che ha portato la crisi economica «è quello di un cambiamento globale, di una rinnovata attenzione alla tematica dei consumi».
«In questo periodo è entrato in crisi il tema della quantità dei consumi che dobbiamo ridurre. Questa riduzione però - ha continuato Alemanno - non significa ridurre lo sviluppo. Significa fare uno sforzo di regole e culturale sulla qualità e non la quantità dei consumi. Questo può realmente salvare l’Europa».
Per il sindaco le città hanno un ruolo fondamentale. «La nostra sfida - dice - è mettere insieme il ritardo dello sviluppo che ha Roma insieme alle nuove sfide. Abbiamo fatto uno sforzo per elaborare un modello di sviluppo sostenibile della città da Rifkin alla ricerca per lo sviluppo».
Sostenibilità gradita da Marco Di Cosimo, presidente della commissione Urbanistica del Comune di Roma: «L’urbanistica della città - sostiene - contrariamente a quello che afferma faziosamente l’opposizione, sta avviando una fase di sistemazione del territorio che porterà a correggere le scelte discutibili del Piano regolatore di Veltroni. In questo senso l’amministrazione Alemanno si sta muovendo all’interno del piano casa, con strumenti che saranno approvati la prossima settimana, che porteranno alla realizzazione di alloggi sociali e nel contempo renderanno più fruibili i quartieri. Nelle periferie romane è in grande effervescenza l’attività per il recupero urbanistico dei quartieri ex abusivi, i cosiddetti toponimi, che porteranno alla ridefinizione dell’assetto urbanistico di circa 80 quartieri».
«Oltre a questi elementi di carattere generale - conclude Di Cosimo - si stanno definendo degli strumenti puntuali, quale quello dell’area dell’ex sistema direzionale orientale (Sdo) di Pietralata, e verrà affrontato nei prossimi giorni il tema delle caserme e delle aree militari dismesse.

In conclusione, stiamo lavorando ad un nuovo assetto urbanistico della città che possa finalmente dare le risposte che la capitale attende e merita».

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