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A Roma «Ri-contaminazione»: in mostra 15 opere di Giuseppe Toscano

L'esposizione, patrocinata dalla Provincia di Roma, comprende le creazioni nate dalle ultime ricerche dell'artista. Sarà a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, dal 29 maggio fino al 2 giugno.

Si chiama «Ri-Contaminazione» la mostra che in questi giorni porta a Roma la poesia metropolita di Giuseppe Toscano.
Oltre quindici opere nate dalle ultime ricerche dell'artista saranno esposte nella Sala Egon Von Furstenberg di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma dal 29 maggio fino al 2 giugno.
Lunedì, all'inaugurazione dell'esposizione , sarà la psicologa e psicoterapeuta Sira Sebastianelli, che da anni segue il lavoro dell'artista a spiegare i contenuti della sua arte .
L'evento, patrocinato dalla provincia di Roma, è stato curato dall'Associazione «CulturART» in collaborazione con la fondazione onlus «Lucis» e la associazione no profit Europe «Live Aid».
Il filo conduttore nelle ricerche artistiche di Giuseppe Toscano, secondo gli esperti, è la riflessione sul contagio e bombardamento di messaggi mediatici, con la pubblicità in primis, «futili e vacui».
Per l'artista la «ricontaminazione» avviene quando le immagini assumono un significato diverso, perdono quella che in principio era la loro funzione comunicativa e si vestono di una nuova poesia che lascia al fruitore una lettura diversa e che si traduce in opere shock, realizzate con materiali e tecniche eterogenei.
É un'arte colta quella di Giuseppe Toscano, che compie un viaggio in un presente che nasce e muore nello stesso istante.
Il rumore del traffico e la pubblicità delle cose futili ne sono la colonna sonora.
La contaminazione profuma di petrolio, di catrame, e di smog, ha un sapore acre ma è ricca di frammenti di poesia metropolitana.
Il lavoro artistico di Toscano, napoletano d'origine ma terracinese d'adozione, poggia lo sguardo sui simboli della società consumistica di oggi, come i grandi cartelloni pubblicitari, osservandone i cambiamenti plastici e cromatici causati dallo smog e da tutto ciò che produce l'industria del consumismo.
Tutto ciò si ritrova nelle sue opere, che spaziano sia nella scelta delle tecniche che dei materiali.


Per produrre perfezione l'uomo finisce con il generare imperfezione e così sul manifesto il volto della modella non sarà più candido e perfetto, ma acquisterà toni completamente diversi che gli ossidi di carbonio producono quando si posano sul cartellone, dando origine secondo Toscano a una nuova forma di poesia.

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