Cronaca locale

CasaPound chiede sgombero clandestini dall’ex fabbrica Penicillina

L’edificio ospita centinaia di stranieri irregolari, ignoti alle autorità e liberi di agire e delinquere nell’ombra. CasaPound ci riprova: dopo aver già tentato di portare alla ribalta il problema organizza una mobilitazione ancora una volta per chiedere lo sgombero della struttura

CasaPound chiede sgombero clandestini dall’ex fabbrica Penicillina

Continua la lotta da parte di CasaPound per promuovere lo sgombero dei locali dell’ex fabbrica di Penicillina, collocata nella zona di San Basilio e invasa da un numero estremamente elevato di clandestini.

I residenti del quartiere Tiburtino, i quali si sentono totalmente ignorati ed abbandonati dalle autorità, debbono convivere con una situazione divenuta ormai insostenibile, e che continua a peggiorare col passare del tempo. È CasaPound a farsi portavoce del malcontento popolare, come già fatto in altre circostanze in cui aveva organizzato delle mobilitazioni per portare alla ribalta il problema dell’ex fabbrica.

Il responsabile del Lazio Mauro Antonini, già candidato alla poltrona di governatore regionale, lancia l’allarme, come riportato da “Affaritaliani”. “Sgomberare subito l'ex fabbrica della penicillina. Dopo il clamore mediatico dei giorni scorsi, i servizi e le dirette in tv, quel covo di spacciatori, criminali e stupratori è ancora lì. Le istituzioni non hanno mosso un dito.” Vengono chiamati a raccolta, dunque, i militanti e chiunque non riesca a rimanere insensibile alla minaccia dell’edificio “infestato da immigrati irregolari e clandestini, che non fanno che alimentare violenza e degrado”.

Anche Davide Di Stefano, dirigente di CasaPound e fratello del segretario nazionale Simone, sottolinea l’importanza dello sgombero. “I residenti non fanno che ripetere esasperati che il razzismo non c'entra, che è una questione di sicurezza, per le famiglie, le donne e i bambini. Le strade non sono più sicure. L'ex fabbrica della penicillina va sgomberata, lo stabile bonificato, riqualificato o abbattuto. Sono mesi che chiediamo interventi immediati ed efficaci prima che la tensione sociale e il degrado non facciano precipitare le cose”.

Per tutti questi motivi è stata organizzata una nuova mobilitazione, prevista per le 16 di oggi pomeriggio, con appuntamento in via Giuseppe Rosaccio.

Un presidio “per dire basta al degrado nella borgata e restituire il quartiere ai cittadini.”

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