Cronaca locale

Casapound, l'appello della Raggi a Tria: "Immobile del Demanio, ora sgomberate"

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, aggira il Viminale e si rivolge al Mef per lo sgombero di Casapound: "Immobile di proprietà del Demanio, ripristinare la legalità"

Casapound, l'appello della Raggi a Tria: "Immobile del Demanio, ora sgomberate"

Sullo sgombero di Casapound, Virginia Raggi bypassa il Viminale e si rivolge direttamente al ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

Con una lettera indirizzata al dicastero di via XX Settembre la sindaca ha chiesto lo sgombero immediato dello stabile di via Napoleone III, che dal 2003 ospita il primo centro sociale di estrema destra della Capitale. L’immobile, infatti, appartiene al Demanio dello Stato, un ente controllato proprio dal Mef. Per questo, la prima cittadina, facendo riferimento alla mozione approvata due giorni fa in aula Giulio Cesare grazie ad un’insolita alleanza M5S-Pd, ha chiesto al ministero di intervenire per “ripristinare le condizioni di legalità nello stabile creando le condizioni per arrivare allo sgombero”.

Dalla Prefettura, infatti, avrebbero già risposto picche, proprio perché il palazzo fa parte dei beni demaniali. Impossibile anche trovare una sponda nel ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che già in passato aveva liquidato le polemiche definendo “non prioritario” uno blitz nello stabile che ospita al suo interno diciotto famiglie italiane in difficoltà economica. "Tutti gli immobili occupati abusivamente verranno sgomberati”, aveva detto Salvini a proposito di un eventuale azione contro Casapound, facendo riferimento a criteri di giudizio “oggettivi e non politici”.

“Ci sono immobili pericolanti e immobili sottoposti a sequestro giudiziario”, ha specificato il ministro dell’Interno. L’immobile di via Napoleone III, ha chiarito, “verrà sgomberato a tempo debito” visto che “non risulta né fra quelli pericolanti né sottoposti a provvedimento giudiziario”. “I tempi? Chiedete al prefetto di Roma, è lui che ordina gli sgomberi”, aveva ribattuto ai cronisti. Intanto, a scendere in campo in difesa delle tartarughe frecciate è Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia.

“Non so perché presentare una mozione sullo sgombero di Casapound quando ci sono centinaia di centri sociali occupati da decenni, partiamo da quelli che hanno occupato prima", ha detto la Meloni intervistata da Adnkronos Live.

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