Cronaca locale

Sputi al poliziotto in carcere, gli agenti allo stremo: "Siamo stanchi"

Questo è solo l’ultimo caso di disordini all’interno del carcere del capoluogo ciociaro. Il sindacato penitenziario: “È ora di difendere i nostri uomini”

Sputi al poliziotto in carcere, gli agenti allo stremo: "Siamo stanchi"

Ancora problemi di ordine nel carcere di Frosinone. Ancora violenza. Questa volta a "dare di matto", apparentemente senza motivo, un giovane detenuto straniero che ha sputato nell’occhio di un agente della polizia penitenziaria. È l’ennesima aggressione subita da un uomo in servizio nel carcere di Frosinone da parte di un detenuto. Lo fa sapere il Sappe, sindacato di polizia penitenziaria. “L’agente, centrato in un occhio con uno sputo da un detenuto intorno alle 22 di mercoledì scorso - raccontano i dirigenti sindacali Franco d’Ascenzi e Piero Pennacchia - dovrà sottoporsi a ulteriori accertamenti clinici nei prossimi giorni per verificare che la saliva che gli è finita nell’occhio sinistro non sia potenzialmente infetta. Ha inoltre riportato una ferita alla mano destra per chiudere lo spioncino della cella ed è stato refertato con una prognosi di 5 giorni”.

Il personale di polizia penitenziaria in servizio nel capoluogo ciociaro è stanco delle continue aggressioni. “Non si capisce per quale motivo - prosegue con una nota il Sappe - se a sbagliare è un poliziotto vengono immediatamente adottate tutte le procedure disciplinari, dalla sospensione temporanea alla destituzione dal servizio, mentre per i delinquenti che ogni giorno aggrediscono i tutori dell’ordine, la giustizia è lenta e spesso inefficace. Per questo ennesimo episodio di violenza a Frosinone è giunta l’ora che l’amministrazione penitenziaria prenda seri provvedimenti”.

“I detenuti evidentemente sono convinti di non essere in carcere a scontare una pena, ma in un albergo”, fa sapere Donato Capece, segretario generale del Sappe. “Ed è grave che la recrudescenza degli eventi critici si sia concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le sezioni detentive con controlli sporadici e occasionali della Polizia Penitenziaria. Al collega contuso va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che ha permesso di bloccare il detenuto violento”.

Questo è solo l’ultimo caso di disordini all’interno della casa circondariale del capoluogo ciociaro. Nei giorni scorsi un assistente capo del carcere di via Cerreto è stato colpito con un calcio al bacino da un detenuto egiziano durante l’ora d’aria in cortile. A causa di quel calcio sferrato con inaudita violenza l’agente di polizia penitenziaria è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. Verso le 13, un detenuto di origine egiziana, mentre si recava in cortile, senza un giustificato motivo, prima ha minacciato l’assistente capo di polizia penitenziaria addetto alla vigilanza, poi lo ha colpito sferrandogli un violento calcio all’altezza del bacino facendolo cadere rovinosamente a terra.

Il malcapitato è dovuto ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale cittadino. “Ora ci si domanda per quale motivo un servitore dello Stato viene abbandonato al suo destino in balia di qualche centinaio di detenuti, oggetto di insulti e aggressioni”, ha fatto sapere il sindacato. Ciò che mortifica di più è l’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria che si mostra buona con i delinquenti e giustizialista con i suoi dipendenti. A Frosinone eventi del genere sono ormai all’ordine del giorno.

E il personale è stanco di subire umiliazioni a causa di una amministrazione matrigna che non tiene affatto al benessere dei suoi uomini.

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