Cronaca locale

Luca Sacchi, nella borsa di Anastasia c'erano 60mila euro

Nuovi particolari emergono dall’inchiesta sull’omicidio del 24enne. Nella borsa della ragazza c’erano circa 60mila euro destinati probabilmente allo spaccio

Luca Sacchi, nella borsa di Anastasia c'erano 60mila euro

Ultimi dettagli sulla morte di Luca Sacchi. I riflettori vengono puntati, ancora una volta, sulla ragazza del giovane personal trainer e sulla sua borsa. Altro che pochi spicci o al massimo 2mila euro. Lo zainetto di Anastasia Kylemnyk era pieno di soldi. Circa 60mila euro per l’acquisto di una partita ingente di marijuana che probabilmente era destinata allo spaccio. Lo scrive il Messaggero.

Le indagini sull’omicidio di Luca Sacchi fanno emergere nuovi dettagli in merito alla trattativa che è partita prima del ferimento mortale del personal trainer 24enne. Gli ultimi dettagli acquisiti dagli investigatori sembrano delineare un quadro ben più ampio su come sia nata la compravendita. Partendo dalla borsa, non è escluso che dietro al gruppo di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino (i due aggressori) possano esserci state altre mani e altri interessi. Insomma, a quasi un mese dal terribile fatto di cronaca che ha sconvolto Roma e l’Italia, sono ancora molti gli interrogativi che si pongono gli inquirenti sulla morte di Luca.

Il giovane venne freddato nel quartiere Appio Latino, di fronte il pub John Cabot da un colpo di pistola alla testa. E sono ancora molte le ipotesi in campo al vaglio degli inquirenti. Potrebbe essere stato protagonista di una storia che alla fine l’ha trasformato in vittima ignara o nella quale non era pienamente coinvolto. Eppure le analisi finora condotte sui tabulati e sui telefoni sequestrati dai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci escludono che il ragazzo avesse contattato i suoi killer, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino.

Con il passare dei giorni, il profilo del personal trainer diventa sempre più chiaro agli investigatori che indagano sul suo omicidio. Per la Procura di Roma, tuttavia, il quadro non è ancora limpido. Dalle prime verifiche non emergono contatti diretti o recenti tra la vittima e i due giovani arrivati all’Appio a bordo di una Smart. Luca, inoltre, come poi hanno confermato gli esami tossicologici in sede di autopsia, non faceva uso di droghe.

Quel che manca però è delineare con esattezza il ruolo del personal trainer durante quel terribile mercoledì sera. Ad oggi le certezze, ancora troppo poche, escludono contatti tra lui e i due giovani di Casal Monastero rinchiusi nel carcere di Regina Coeli. Ci sarebbero di dati del cellulare a dirlo. Ma l’assenza di contatti telefonici tra Sacchi, Del Grosso e Pirino non risolve il caso. Ora i dettagli su quella maledetta borsa portata all’appuntamento con i due pusher. Era piena zeppa di denaro.

E un motivo deve pur esserci.

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