Cronaca locale

Ostia, assalto alla sede di CasaPound: "Probabilmente è stata una molotov"

Raid incendiario nella sede di CasaPound Italia Ostia. "Probabilmente si è trattato di una molotov", denunciano i militanti di via Napoleone III

Ostia, assalto alla sede di CasaPound: "Probabilmente è stata una molotov"

“Stanotte, probabilmente una molotov, ha bruciato e devastato la serranda della nostra sede aperta da cinque anni”. A parlare è Luca Marsella, consigliere di CasaPound Italia in X municipio, che al momento si trova a Trieste, al corteo organizzato dai militanti di via Napoleone III per commemorare la vittoria italiana nella Grande Guerra.

Il raid incendiario è avvenuto sul litorale della Capitale, ad Ostia. È qui che, appena un anno fa, le tartarughe frecciate hanno fatto incetta di preferenze e, con un inedito 9 per cento, hanno eletto un consigliere municipale. Marsella, appunto, che stasera ha postato su Facebook le immagini del quartier generale dei fascisti del terzo millennio, in via Pucci Boncambi, a poche ore dall’esplosione. La saracinesca è annerita ma, per fortuna, non si è fatto male nessuno. La mente inevitabilmente corre al gennaio 2017 quando, per disinnescare un pacco bomba, depositato all’ingresso della sede fiorentina di CasaPound, un artificiere della polizia ha perso l’occhio destro e la mano sinistra.

“È il secondo attacco incendiario dopo la macchina di mia sorella andata in fiamme”, denuncia il consigliere. Ma chi sono i nemici di CasaPound? Proprio oggi la galassia antifascista e antagonista si è data appuntamento a Trieste per “rispondere” all’iniziativa delle tartarughe frecciate. Sentito da Il Giornale.it, però, Marsella non esclude nessuna ipotesi. La matrice dell’attentato, ragiona, “non è detto che sia strettamente politica”. “Noi – spiega – ci muoviamo in un contesto difficile: questo municipio è stato commissariato per due anni per mafia e come CasaPound ci siamo sempre battuti per la legalità”.

Insomma, “siamo una spina nel fianco per molti”.

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