Cronaca locale

Quando la Raggi bacchettava Marino per il crollo di un albero

Mentre la Lega chiede le "dimissioni" della sindaca di Roma, dal web riaffiora il post in cui la Raggi bacchettava il suo predecessore, Ignazio Marino: “È inaccettabile che il sindaco non si preoccupi del fatto che le alberature pericolanti siano una minaccia per tutta la città”

Quando la Raggi bacchettava Marino per il crollo di un albero

Quasi trecento alberi rovinati a terra nel giro di poche ore. Le raffiche di vento, non quello del “cambiamento” annunciato dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, si sono abbattute con furia sulla Città Eterna. Il bilancio è drammatico. E mentre la conta dei danni sembra non finire, inevitabilmente, la mente corre al 2014.

All’epoca la Raggi era una zelante consigliera di opposizione. Dal primo banco di Palazzo Senatorio bacchettava con veemenza l’allora sindaco Pd, Ignazio Marino. In particolare c’è un post che oggi riaffiora dei cassetti della rete e sta facendo il pieno di condivisioni sui social network. È quello in cui rimproverava il suo predecessore proprio per la scarsa manutenzione del verde orizzontale.

È “inaccettabile”, scriveva all’epoca la prima cittadina, che “la verifica delle alberature venga fatta sempre dopo il crollo” e che “l’Ufficio giardini non abbia soldi per compiere questa attività”. Ed è altrettanto “inaccettabile” che “il sindaco non si preoccupi del fatto che le alberature pericolanti siano una minaccia per tutta la città”. A quei tempi bastava il crollo di un pino in via dei Fori Imperiali per gridare allo scandalo. Ma i tempi cambiano con il colore delle amministrazioni. Ed ora che le strade di Roma sono ricoperte da una distesa di piante e rami, la Raggi si giustifica dicendo che “un evento di una simile intensità non si verificava da oltre vent’anni”.

Post Raggi

A rinfrescarle la memoria, al di là delle alleanze di governo, ci pensa il consigliere capitolino della Lega Maurizio Politi, che ha già chiesto le “dimissioni” della sindaca ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Rileggendo quello che diceva la Raggi nel 2014, comprendiamo che fare l’opposizione era semplice mentre risolvere i problemi della Capitale è questione ben più complessa”, spiega il consigliere del Carroccio a Il Giornale.it. Anche se “l’ultimo evento atmosferico che ha colpito la Capitale non è imputabile alla Raggi”, ragiona l’esponente romano della Lega, “non si può dire altrettanto dello stato di manutenzione delle strade e del verde pubblico”. “La situazione – prosegue – è completamente fuori controllo, gare affidate in ritardo, lotti scoperti, una legalità che si chiama immobilismo”.

Insomma, “ce n’è abbastanza per sperare che il sindaco Raggi lasci prima possibile la poltrona di primo cittadino”.

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