Cronaca locale

Roma, artista ucciso in largo Preneste: fermato un 18enne tunisino

L'arresto dopo una complessa indagine basata sullo studio di oltre 70mila record di telefonate e messaggi di vario genere, oltre che sull'analisi di ore di filmati registrati da una trentina di videocamere di sicurezza installate nei pressi del luogo dell'aggressione

Roma, artista ucciso in largo Preneste: fermato un 18enne tunisino

Grazie alle indagini condotte dalla procura della Repubblica di Roma è stato incastrato l'omicida di Umberto Ranieri, l'artista di origini abruzzesi assalito in largo Preneste lo scorso 17 marzo.

La vittima, nota in arte col nome di Nniet Brovdi, era deceduta in ospedale dopo due giorni di agonia, a causa delle lesioni riportate dopo l'aggressione subìta. Colpito in pieno volto da un pugno, Ranieri era caduto a terra, sbattendo con violenza la testa.

Tutto, secondo le ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, per aver chiesto ad un gruppo di giovani di non sporcare mentre mangiavano. In quel momento sarebbe nato un alterco tra le due parti, ed uno dei ragazzi, il 18enne nordafricano ora inquisito, avrebbe sferrato il colpo risultato poi letale per l'artista.

Gli investigatori hanno cercato di ricostruire la vicenda sapendo di non poter fare troppo affidamento sulle testimonianze dei pochi presenti. Sono invece risultate determinanti ad incastrare il responsabile le immagini riprese da alcune videocamere di sorveglianza installate nella zona dell'aggressione e nelle vicinanze (circa una trentina) e su alcuni mezzi pubblici operativi nel giorno e negli orari compatibili con i fatti. Oltre a ciò sono state monitorate con grande attenzione oltre 70mila registrazioni tra telefonate e messaggi di vario genere, trasmesse da ponti ripetitori installati in varie zone di Roma.

Grazie ai dati ricavati con questo complesso sistema di indagine, i carabinieri della compagnia Casilina hanno potuto concentrare la propria attenzione su un gruppo di giovani, vale a dire il tunisino 18enne, la compagna kosovara ed un'amica romena di quest'ultima.

Il responsabile materiale dell'omicidio, tale J.M.A.

, nato in Tunisia nel 2001 e titolare di cittadinanza italiana, acquisita di recente, è stato dunque tratto in arresto con l'accusa di omicidio e si trova ora dietro le sbarre del carcere romano di Regina Coeli.

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