Cronaca locale

Sassaiole e vetri infranti: sui mezzi Atac 150 Sos al giorno

Autisti e controllori versano nella paura più totale. Attacchi durante la notte e nelle periferie. Il Campidoglio vuole la polizia a bordo, ma la Prefettura frena

Sassaiole e vetri infranti: sui mezzi Atac 150 Sos al giorno

A Roma la sicurezza dei cittadini (e degli autisti) che viaggiano su autobus e tram Atac sembra un optional. Lo dicono i dati: quasi 150 chiamate d’emergenza al giorno. Numeri che raccontano le aggressioni, risse, sassaiole che avvengono sui mezzi pubblici. È il Messaggero a parlarci di questi fatti inquietanti. Una sequenza di episodi che l’azienda partecipata dei trasporti conosce bene. Martedì scorso due tram in servizio sulla linea 8 sono stati presi d’assalto da uno squilibrato che con un martello non ha risparmiato nemmeno un finestrino dei convogli, fermi sui binari di via del Casaletto, al Portuense.

Il 19 ottobre un 17enne, dopo avere litigato con la fidanzata, ha ridotto in mille pezzi il finestrino del bus 46, in via Battistini, a Boccea. Poche ore prima, in viale Somalia, un 43enne aveva massacrato il parabrezza di un altro mezzo Atac perché voleva scendere prima della fermata prevista. L’aggressione più grave risale al 20 settembre: una gang di otto minorenni, dopo essere salita sul notturno, ha aggredito il conducente colpevole solo di un rimprovero. Questi sono solo gli episodi più clamorosi, che affiorano sulle pagine di cronaca o rimbalzano sui social.

Ma i numeri riservati dell’Atac sono diversi, molto più alti. Oltre 200 aggressioni da inizio anno, 63 ai danni degli autisti. In Prefettura, su input del prefetto Gerarda Pantalone, si sta lavorando a un piano mirato per rafforzare la sicurezza sulle tratte a rischio. Periferie e notturni i luoghi preferiti da vandali e malviventi. Il Campidoglio spinge per spedire a bordo delle linee pericolose gli agenti di polizia. In Prefettura rimangono molto cauti sull’idea. Anche perché sarebbe impossibile allargare questo tipo di controllo a centinaia di mezzi. Si punta invece sulla videosorveglianza.

Si sta lavorando per collegare le telecamere già presenti sui bus alle sale operative di polizia e carabinieri. Avere un collegamento diretto accorcerebbe non poco i tempi di reazione. I fondi per potenziare gli impianti sono già stati stanziati dal Viminale e dal ministero dello Sviluppo Economico. Ai controllori poi saranno forniti cellulari di servizio con un’applicazione che farà partire le chiamate di emergenza al numero unico 112. Un’iniziativa sacrosanta che interesserà anche gli autisti, oggi con le spalle al muro.

Un modo di reagire alla criminalità capitolina e restituire piena sicurezza e libertà a tutti i cittadini (passeggeri) di Roma.

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