Cronaca locale

Lei lo lascia, lui la perseguita per 5 anni sui social

Ha iniziato a perseguitarla attraverso tutti i mezzi possibili: da Facebook a Whatsapp passando per Instagram. A finire in manette è stato Maurizio De Lucenti che nel 1996 uccise anche un ispettore

Lei lo lascia, lui la perseguita per 5 anni sui social

L'ha letteralmente perseguitata perché anche dopo 5 anni non aveva mai accettato la fine della loro relazione ed è stato arrestato per stalking dopo aver reso la vita impossibile a lei e ai famigliari. Maurizio De Lucenti è un nome noto alla cronaca, nel 1996 aveva infatti sparato all'ispettore capo della polizia Carlo Tufilli in seguito ad una rapina finita male a bordo del treno Roma-Pantano. Stava provando a rifarsi una vita, si era sposato ma la moglie aveva successivamente deciso di lasciarlo. Sono trascorsi 5 anni da quell'allontanamento e ancora oggi il De Lucenti continuava a perseguitare la moglie.

Nel pomeriggio del 6 giugno la squadra mobile di Roma è quindi intervenuta per arrestare a Teramo il romano "Gravemente indiziato di gravi atti persecutori" si legge sul Roma Today. Lui non accettando la fine della relazione già cinque anni fa aveva iniziato un'attività vessatoria nei confronti della donna tempestandola di messaggi su Whatsapp e Facebook, telefonava a tutte le ore del giorno e della notte. La minacciava e l'insultava ponendola in uno stato d'agitazione tale da essere stata costretta a modificare tutte le sue abitudini di vita. La stessa si era rifatta una vita con una nuova persona e anche quest'ultima era diventata vittima di minacce e insulti. Proprio le indagini della mobile di Roma hanno fatto emergere la spiccata pericolosità dell'uomo e gli hanno messo le manette intorno ai polsi proprio per evitare che De Lucenti faccia ancora del male.

Ora si trova all'interno della Casa Circondariale di Teramo, l'uomo nel 1996 aveva ucciso un ispettore Capo della Polizia che era intervenuto mentre De Lucenti e un complice stavano rapinando con la pistola alcuni passeggeri. I due si sono dati alla fuga ma Carlo Tufilli non si è dato per vinto e li ha inseguiti beccandosi una pallottola che l'ha ferito gravemente portandolo fino alla morte. In un altro conflitto a fuoco, qualche giorno dopo, sarebbe rimasto morto anche il complice di De Laurenti.

Ora si trova in carcere per stalking.

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