Cronaca locale

Romeo e Giulietta, giovani d’oggi

Una danza esplosiva di pianto e di divertimento, un ritmo che travolge la platea, un'energia dirompente che, forse, sorprenderebbe persino William Shakespeare. E' il Romeo e Giulietta secondo la visione della regista Serena Sinigaglia, salita alla ribalta del panorama teatrale italiano quindici anni, fa proprio con questo capolavoro della drammaturgia universale. Adesso lo ripropone in una versione riveduta e corretta, con nuovi costumi e un coro di dieci giovani attori, al Teatro della Luna di Assago, lo spazio progettato per i musical aperto da questa stagione alla prosa, alla danza e alla musica (da mercoledì 27 aprile a domenica 1 maggio, tutte le informazioni al numero 199.128800).
Sul palcoscenico vi sono sempre gli interpreti della compagnia Atir, Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca, che in una scenografia fatta di teli bianchi e panche e con abiti di scena rinascimentali che alludono ai gruppi musicali degli anni Ottanta, reinterpretano questa storia d'amore senza tempo. «Ho scelto Romeo e Giulietta per due motivi: il primo è che si tratta di un testo classico che permette di misurarsi direttamente con la propria scelta di fare teatro. La seconda è che si tratta di un'opera che parla degli adolescenti e del loro mondo», spiega Serena Sinigaglia. «Entrambe queste caratteristiche ci riguardano da vicino: siamo un gruppo di giovani che vuole fare teatro e che cerca la propria identità nel mondo di oggi».
La messinscena di questo Romeo e Giulietta, riproposto nella storica traduzione di Salvatore Quasimodo, sembra proprio raggiungere l'obiettivo: c'è Romeo e tutto il suo mondo, gli amici Mercuzio e Benvolio; c'è Giulietta e il suo universo; vi sono - naturalmente - i Capuleti e i Montecchi, ma tutti i personaggi che si muovono in scena chiedono aiuto e sostegno al pubblico, coinvolgendolo direttamente in questa storia d'amore per antonomasia. «Si tratta di un grande classico che non intimorisce il pubblico», sostiene la regista. «Romeo e Giulietta è la dirompente energia della giovinezza che non si chiede perchè è al mondo, perchè essa stessa è “il mondo“. Ed è molto più divertente di Zelig e del Grande fratello, tanto per indenterci. E' coinvolgente e commovente più di qualsiasi sceneggiato o film d'azione visto sul piccolo e grande schermo».

Alla fine il «miracolo» accade, ed è come se le parole di Shakespeare fossero dirette e immediate, scritte per chi oggi ama e si dispera esattamente come quasi cinquecento anni fa.

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