Cronaca locale

Le ronde? Ora si fanno via Facebook

Gli abitanti armati di telefonino comunicano i casi sospetti. E così i carabinieri vengono aiutati

La guardia è il tam tam sui social network, la pattuglia sono duecento occhi connessi: sono ronde 2.0, ispirate più all'America che alla Padania però. «Sicuri a Cassina» è un network creato tra Facebook e Whatsapp che invita i cittadini partecipanti a segnalare situazioni anomale o sospette: un'automobile che gironzola nella stessa via da un po', persone che sembrano stare in appostamento in un quartiere. È nato a Cassina de' Pecchi, è la reazione spontanea (ma seria) al problema della sicurezza di quartiere, dei furti in villetta, dei ladruncoli che si spacciano rappresentanti dell'Enel.

«Siamo una forma di community alert: niente strascichi ideologici, ci rifacciamo a una pratica giù in uso negli States», spiega Paolo Pagani, promoter dell'iniziativa e docente della Scuola superiore di Protezione civile, che ha avviato l'idea con Fabrizio Franzoni, Rodolfo Principi, Andrea Calzolari. «Si tratta di quartieri che fanno gruppo, segnalando a tutti i residenti della cittadina le situazioni che ci puzzano tramite Whatsapp - spiega Pagani -.Su Facebook invece (300 iscritti nel giro di poche settimane) trattiamo il tema della sicurezza in modo costruttivo». Educando tutti a coltivare un rapporto di buon vicinato, a imparare come difendersi e quali misure di precauzione adottare. Funziona: da quando l'idea è partita, un furto potenziale è stato sventato con la collaborazione del commando dei Carabinieri di Cassina: «Uno di noi stava facendo jogging in una delle vie del paese (13mila anime che si conoscono un po' tutte, due-tre vie principali: non è difficile vedere se c'è qualcuno di nuovo) quando ha notato due persone che si muovevano in modo sospetto. La segnalazione è stata fatta su Whatsapp e al Commando, gli agenti li hanno seguiti e controllati».

Anche i Carabinieri sono più social, l'iniziativa è passata da collaborazione attiva a vero e proprio inserimento dei ghisa nel gruppo. Così le pattuglie che sono a zonzo per Cassano possono dirigersi dove serve di più: «È una questione di ottimizzazione delle risorse, per guardare alla sicurezza in modo più propositivo. Dai Carabinieri abbiamo avuto grande cooperazione e disponibilità».

«Sicuri a Cassina» è nato anche come risposta alla percezione di un aumento dei furti e della microcriminalità. I residenti non sanno dire se sia un'impressione fondata o no, «magari non è vero che i furti sono di più, ma non ha importanza: il bisogno di sicurezza c'è, così come di una maggiore formazione in materia e di più collaborazione tra vicini», commenta Nicola Verzura, uno dei partecipanti. Cittadini di tutte le età, dai 19 ai 70 anni,ci sono dentro. «Abbiamo anche arzilli vecchietti multimediali che comunicano anomalie su Whatsapp, abbiamo insegnato loro come usarlo», dice Pagani. Adesso si lavora per rendere ancora più efficiente e tecnologico il giro di segnalazioni: «Facciamo sul serio». E a quegli arzilli vecchietti toccherà aggiornarsi. Anche ai ladri, però.

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