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Rottura governo-Regioni. Le proteste di Errani

Altra fumata nera su fondi Fas, il nuovo patto per la salute e il ministero del Turismo. Tutto rimandato a settembre. Il rappresentante dei governatori: "Incontro negativo. I fondi non ci sono". Ma Berlusconi calma i ribelli: "Vogliamo collaborazione" e Fitto: "Le risorse ci sono"

Rottura governo-Regioni. Le proteste di Errani

Roma - Fumata nera a Palazzo Chigi tra governo e Regioni su un numero cospicuo di temi, su cui spiccano i fondi Fas, il nuovo Patto per la salute, il Ministero del Turismo e i fondi per il welfare. "La rottura con il governo resta", ha detto al termine della riunione uno sconfortato Vasco Errani. Il presidente della Conferenza delle Regioni ha spiegato che le prime risposte l’esecutivo le fornirà il 3 o 4 settembre, ma che in ogni caso "l’incontro di oggi ha avuto un esito negativo".

Il premier: "Vogliamo collaborazione" Il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che la disponibilità del governo c’è: "Vogliamo tornare alla collaborazione". Ma le parole non bastano e la distanza resta, ha ribattuto Errani. "Per quanto ci riguarda - ha ammonito - siamo pronti a dare una piena collaborazione al Governo per risolvere le questioni rimaste ancora senza risposta. Per fare questo però serve reciprocità: l’esecutivo la deve smettere di procedere in maniera unilaterale come ha fatto spesso in questi ultimi mesi". Altrimenti "la situazione rischia di diventare drammatica".

Errani: "I Fas come un bancomat" In tema di Fondi per le aree sottoutilizzate, "riteniamo che le risorse non ci siano - ha precisato Errani -. Un dubbio che deve essere chiarito con un’operazione verità, smettendola una volta per tutte con l’uso dei Fas come bancomat". Pollice verso anche per il Piano Salute 2010-2011: le risorse ad esso destinate, ha spiegato Errani, "sono sottostimate; e mi piace sottolineare che per parte nostra abbiamo offerto al Governo la nostra disponibilità a rivedere il Piano anche per il periodo 2010-2013". Stesso tono sulle regioni commissariate per i deficit accumulati sul fronte della sanitario, ambito sul quale il leader delle Regioni ha esortato il premier ad avere "un atteggiamento più coerente".

Fitto: "Incontro interlocutorio" Da parte sua il presidente del Consiglio ha rilanciato facendo leva sugli accordi "raggiunti nei mesi scorsi su questioni come il Piano Casa e gli ammortizzatori sociali. Vogliamo tornare a quel periodo di collaborazione, da parte nostra c’è tutta la disponibilità a riprendere il dialogo". Gli ha fatto eco il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto: "Sui temi sollevati dalle Regioni il governo ha preso un impegno preciso. Il 3 o il 4 settembre ci rivedremo. Ora non poteva che essere un appuntamento interlocutorio". Quanto ai Fas ha assicurato che la possibilità di fare una verifica sull’entità e sulla destinazione dei soldi, c’è, ma "essendo fondi destinati a investimenti non c’è una problema immediato di cassa, ma c’è la necessità di un percorso condiviso. Le Regioni chiedono un gruppo di lavoro e hanno già individuato tre persone".

L'insoddisfazione dei governatori Ma dove il governo parla di collaborazione, i governatori rispondono manifestando insoddisfazione per l’esito della riunione. "Di positivo c’è solo che il filo del dialogo viene tenuto in vita fino al 4 settembre", afferma il presidente del Lazio Piero Marrazzo. "Noi siamo stati rinviati a settembre, ma impreparati sono solo loro", sintetizza Maria Rita Lorenzetti, che guida la giunta umbra. E il pugliese Nichi Vendola parla di "grande confusione" da parte del governo.

Non si sbilancia il governatore abruzzese Gianni Chiodi: "Ci vuole maggiore dialogo tra governo e Regioni".

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