Cronaca locale

Roy Paci, l’ebreo e lo zingaro

Matteo Failla

Mettete assieme il vulcanico trombettista siciliano Roy Paci, il più eclettico musicista klezmer, Frank London, e il re dei Balcani Boban Markovic con la sua Orkestar, ne uscirà un concerto affascinante quanto insolito, a partire dal titolo: «Il Terrone, l’Ebreo e lo Zingaro». Domani, presso Cascina Monluè, nell’ambito del Festival «La Notte di San Lorenzo», l’inedito trio si esibirà nella data milanese del nuovo spettacolo, che ha già girato l’Italia e farà tappa i primi di agosto anche in Belgio. Una tromba ciascuno, da usare alla propria maniera, ed ecco che sul palco si faranno strada i più grandi classici della tradizione della Sicilia, le melodie ebraiche dalla grande storia, rutilanti danze in levare dalla Serbia e composizioni ad hoc ad opera della fanfara di Markovic, già al servizio di Goran Bregovic per i film di Kusturica e pluripremiata al Festival di Guca.
Roy Paci è uno dei più famosi e apprezzati trombettisti italiani, il «Padrino», come lui stesso ama definirsi scherzosamente, con una «Famiglia» alle spalle, che altro non è se non il suo gruppo musicale degli Aretuska. Un genio della tromba che ha collaborato con Manu Chao – che lo definì un «vulcano vivente» - con i 99 Posse, Teresa De Sio, Mau Mau, Eric Mingus, Carlo Actis Dato, Enrico Rava, Vinicio Capossela, Macaco, Subsonica, New York Ska Jazz Ensamble; ma la lista sembra infinita. Frank London è invece un trombettista compositore la cui brillante carriera solistica ha aperto i confini del Klezmer ad altre sonorità. Anche in questo caso si parla di una carriera impressionante: ha suonato con John Zorn, LL Cool J, Mel Torme, Lester Bowie’s Brass Fantasy, LaMonte Young, They Might Be Giants, David Byrne, Jane Siberry, Itzhak Perlman, Ben Folds 5, Mark Ribot and GalCosta, e la sua tromba è presente in più di 80 dischi. Boban Markovic è invece a capo di un gruppo che da più di dieci anni è il più popolare della Serbia, un artista che fin da ragazzo sognava di diventare un trombettista famoso e di viaggiare in tutto il mondo; suo nonno, il leggendario Pavle, in passato aveva suonato per i re di Serbia. Ma fu suo padre a fargli amare la tromba, che per Boban è ormai parte della vita quotidiana. E Boban, «lo zingaro» che suona tra il «terrone» e «l’ebreo», è nato proprio il 6 maggio, il giorno della Djurdjevdan, la leggendaria festa degli zingari. Tre trombe, tre tradizioni differenti, tre tra i più bravi del settore che, per una sera, si incontrano sul palco per dar vita ad un concerto-spettacolo: non è un’occasione che capita tutti i giorni. Per dirla alla loro maniera, «la gente farà a botte per ascoltare la verve del terrone, la classe dell’ebreo, la potenza dello zingaro». «Dateci in mano lo strumento più rumoroso e irritante (la tromba), lasciateci licenza di frastuono assortito e vedrete», promettono loro. Una minaccia? Non sembrerebbe, piuttosto un modo per assistere ad un mix di differenti tradizioni musicali affidate alle dita ed al fiato di tre geni della tromba.


Roy Paci, La Notte di San Lorenzo, Cascina Monluè, domani ore 21.45, ingresso libero

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