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Ruby, i timori della Cei: "A rischio la governabilità"

La denuncia dei vescovi: "Sono ormai più di vent’anni, per chi ha la memoria lunga, che le iniziative delle procure configgono con il sistema politico e con Berlusconi". Poi l'invito: "Aldilà del gossip bisogna chiarire e mettere dei punti fermi"

Ruby, i timori della Cei: "A rischio la governabilità"

Roma - Sul caso Ruby "al di là del gossip c’è un’unica certezza. Bisogna che si faccia chiarezza in termini stringenti". La Cei affida alla propria agenzia Sir la richiesta di dare "celeri risposte" alla "questione sollevata dalla procura di Milano" in modo da "non tenere sul filo la politica, le istituzioni, più ampiamente la governabilità".

Il conflitto tra procure e politica La Cei sottolinea come "sono ormai più di vent’anni, per chi ha la memoria lunga, che le iniziative delle procure configgono con il sistema politico e con la stessa figura di Berlusconi". E denuncia: "Così trasmettono un senso di conflittualità permanente e dunque di precarietà". Proprio per questo, "in particolare di fronte ai temi oggi evocati", i vescovi invitano a "chiarire" e "mettere dei punti fermi". Secondo la Cei, dunque, "l'esito del referendum di Mirafiori, in contemporanea con le questioni sullo 'scudo' al premier e con le accuse della procura milanese, dimostra che è in corso un processo di ristrutturazione importante, di fronte alla crisi economica, che deve essere accompagnato da un sistema paese efficiente". "Questi sono i temi su cui concentrarci", continuano i vescovi rilanciando il confronto sull'attuazione del federalismo che "in realtà è un appello a tutti i centri di spesa perché operino con senso di responsabilità e legalità". "A questi temi non sono estranei, ma anzi ne costituiscono la base, quelli della coesione sociale, a partire dal ruolo della famiglia". Per questo, conclude il Sir, "per mettere mano ai problemi e continuare efficacemente nelle politiche già positivamente messe in atto per affrontarli e in prospettiva risolverli innovando, bisogna che tutti si mettano al lavoro, nella chiarezza e con il massimo senso di responsabilità".

Insomma, "le risposte urgono".

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