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Il Rubygate diventa un processo lunghissimo: oltre 200 testimoni chiamati a deporre in aula

Accusa e difesa hanno consegnato le liste dei testimoni in vista del processo che si aprirà il prossimo 6 aprile. Tra gli oltre 132 nomi presentati dalla procura Lele Mora, Emilio Fede e Spinelli. Ruby convocata anche dalla difesa. I pm: "Niente telecamere in aula"

Il Rubygate diventa un processo lunghissimo: 
oltre 200 testimoni chiamati a deporre in aula

Milano - Un processo lunghissimo. Con oltre duecento testimoni da ascoltare. Un processo infinito. Sono oltre centotrenta i testimoni citati dalla sola procura milanese in vista del processo per il Rubygate che si aprirà il prossimo 6 aprile. Nella lista depositata questa mattina dai procuratori aggiunti Ilda Boccassini, Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano, oltre a quello della giovane marocchina, compaiono i nomi delle altre trentadue ragazze maggiorenni che, secondo la procura, avrebbero partecipato alle feste ad Arcore.

I testimoni convocati in aula Tra gli oltre centotrenta testimoni che figuraro a comparire, la procura di Milano ha convocato in aula anche l’ex questore di Milano Vincenzo Indolfi, il capo di Gabinetto Pietro Ostuni e gli altri funzionari e agenti (anche Giorgia Iafrate) presenti negli uffici di via Fatebenefratelli nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi. Vale a dire quando Ruby, fermata per via di un furto, dopo le telefonate del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del suo caposcorta, venne affidata al consigliere regionale del Pdl Nicole Minetti. Nell’elenco della procura compaiono anche i nomi della stessa Minetti, dell’agente dei vip Lele Mora, del direttore del Tg4 Emilio Fede e i genitori di Ruby. Figurano tra le altre, anche la diciannovenne modella brasiliana Iris Berardi, le due gemelle napoletane Imma ed Eleonora De Vivo e poi Elisa Toti e Marysthelle Polanco. Inoltre, è stato citato dai pm anche il ragioniere Giuseppe Spinelli che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato "l’ufficiale pagatore" delle giovani partecipanti ai festini. In più sono state convocate anche Caterina Pasquino, la ragazza che denunciando un furto subito da Ruby fece finire la marocchina in questura. E proprio Karima El Mahroug (alias Ruby), invece, compare anche nella lista dei testimoni convocati dalla difesa del Cavaliere.

I nomi indicati dalla difesa Nella lista dei settantotto testimoni depositata dai difensori del premier compaiono i nomi dei ministri Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Franco Frattini e Giancarlo Galan. Nell’elenco, depositato oggi nella cancelleria della quarta sezione penale del tribunale, oltre ai parlamentari del Pdl Paolo Bonaiuti, Valentino Valentini e Maria Rosaria Rossi, sono stati convocati come testi Cristiano Ronaldo, Elisabetta Canalis, George Clooney, Aida Yespica, Belen Rodriguez e Barbara D’Urso. E ancora: il giornalista Carlo Rossella, la parlamentare Daniela Santanchè, l’industriale Riccardo Condorelli, e infine anche il procuratore della Repubblica dei Minori, Monica Frediani. Il magistrato è stato citato in merito all’operato della procura minorile nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi quando la ragazza marocchina venne trattenuta in Questura per via di un furto.

I pm non vogliono le telecamere I pm milanesi sono contrari all’ingresso delle telecamere in aula perché potrebbero, in qualche modo, influire sulle dichiarazioni dei testi e sul processo. Attorno al processo a carico del presidente del Consiglio, imputato per concussione e prostituzione minorile, si è già sollevato un clamore mediatico e decine e decine di network televisivi (anche internazionali) hanno chiesto l’autorizzazione a poter effettuare videoriprese in aula. Il presidente del collegio della quarta sezione penale, Giulia Turri, ha accolto la richiesta avanzata dalla Rai, che si è offerta anche a nome delle altre testate, di portare due telecamere in aula, riprendere il processo e poi, a spese della stessa Rai, fornire le immagini agli altri network. Questo per evitare un sovraffollamento di telecamere dentro l’aula. Se i pm sono contrari alle riprese, saranno però i giudici, dopo aver ascoltato anche il parere della difesa, a decidere sull’ingresso delle telecamere. Un’altra questione che potrebbe essere posta è quella di una celebrazione di un dibattimento a porte chiuse dato che la parte offesa, Ruby, era minorenne all’epoca dei fatti che sono al centro del processo.

Anche su questa questione, che potrà essere sollevata dalle parti, alla fine comunque decideranno i giudici.

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