Cultura e Spettacoli

Il ruggito del Tirannosauro e le fauci del Gigantosauro: Torino invasa dai dinosauri

Da domani al 5 febbraio, la Promotrice delle Belle Arti di Torino ospiterà una mostra senza precedenti: esposti 17 dinosauri a grandezza naturale

Il ruggito del Tirannosauro e le fauci del Gigantosauro: Torino invasa dai dinosauri

Dal tyrannosaurus rex all'europasaurus, dall'oviraptor al dracorex. Torino è invasa dai dinosauri. Alla Promotrice delle Belle Arti apre, da domani al 5 febbraio 2012, al pubblico una mostra senza precedenti: promossa e ideata da Fondazione DNArt e curata dal museo regionale di Scienze Naturali di Torino, la rassegna Dinosauri ospita ben 17 esemplari a grandezza naturale protagonisti di un entusiasmante viaggio in un tempo lontano decine di milioni di anni.

Tutti realizzati in resina, con qui colori che i curatori ritengono possano aver avuto, i dinosauri si presentano in tutta la loro imponenza. Il percorso si apre con l’esemplare che incarna più di tutti le emozioni che questi grandi rettili suscitano: il tirannosauro, che catapulta subito il visitatore sulla Terra com'era 70 milioni di anni fa. La "spirale del tempo" aiuterà a capire l’evoluzione del mondo illustrando le diverse età della Terra con particolare attenzione ai tre periodi che scandirono la vita dei dinosauri. Dal Triassico, 220 milioni di anni fa, passando per il Giurassico si arriva al Cretaceo iniziato 127 e conclusosi 65,5 milioni di anni fa, momento dell’estinzione dei dinosauri.

In mostra viene rappresentata anche la Terra in quel tempo lontano quando i continenti erano uniti nella Pangea; si spiegano i movimenti che hanno portato, nel corso dei milioni di anni, alla forma dei continenti che oggi noi conosciamo. "Sono passati 170 anni da quando i dinosauri fecero il loro ingresso nella scienza, nel vocabolario e nelle fantasie tanto dei più dotti quanto della gente comune – spiega Daniele Ormezzano, paleontologo del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino - la cena tenutasi nel Crystal Palace di Londra nel 1854, all’interno del modello di un Iguanodonte può segnare l’inizio delle ricostruzioni di questi animali. Da allora in un dialogo, che non sempre è stato paritetico e corretto, scienza e fantasia cooperano a dare un aspetto 'vivente' a questi antichi dominatori della Terra".

Scomparsi da 65 milioni di anni sono in tempi recenti protagonisti delle storie più incredibili e fantastiche, sorta di novelli draghi che popolano i sogni di molte età. "Le ricostruzioni tridimensionali della mostra - continua Ormezzano - unite agli scheletri, unica base reale ritrovata che la paleontologia studia, vogliono far compiere al visitatore un percorso tra immaginazione e conoscenza. Questi grandi bestioni in resina sono anche, infatti, dei modelli, delle ipotesi che lo studio va man mano affinando e verificando nel tentativo di capire i tanti interrogativi che l’evoluzione di questi rettili ha posto e continuerà a porre ancora per molto tempo".

"Dopo gli importanti successi di mostre quali Nefer, Luxus, Vittorio Emanuele II, Fondazione DNArt si propone al pubblico torinese nella splendida cornice della Promotrice delle Belle Arti con un progetto scientifico divulgativo nato dalla collaborazione con il Museo di Scienze Naturali di Torino – spiega Elena Fontanella, Presidente della Fondazione DNArt - la visita offrirà a grandi e piccini un coinvolgente viaggio, tra divertimento e conoscenza, nell'affascinante mondo dei dinosauri. Sono certa che l'esperienza di scavo paleontologico simulata nel laboratorio didattico farà sognare molti bambini avvicinandoli con passione allo studio delle scienze naturali". Stanza dopo stanza grandi e piccini vengono affascinati dall’imponenza dei grandi rettili fino ad arrivare allo scheletro di Giganotosaurus del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino lungo oltre 14 metri. Passo dopo passo si impara a conoscere gli esemplari in mostra, le caratteristiche fisiche, le loro abitudini alimentari e le curiosità grazie alla sezione "lo sapevi che...". Ad esempio, chi avrebbe detto che oltre la metà dei dinosauri esistiti si nutriva di vegetali e che gli erbivori dovevano mangiare più dei carnivori? E’ interessante anche sapere che ogni sette settimane viene coniato un nuovo nome di dinosauro. E ancora, che il paleontologo Paul Sereno quando scoprì il cranio di Eoraptor intero e ben conservato, scoppiò a piangere dalla gioia. In mostra si scopre che i più grandi dinosauri del mondo sono vissuti in Argentina e che negli anni venti del Novecento un uovo di Oviraptor è stato venduto alla Colgate University di Hamilton, Stato di New York, per 5mila dollari.

Chi ha nel cuore il film di Steven Spielberg, Jurassic Park, non potrà non emozionarsi davanti ad un esemplare di Gallimimus. Un mondo lontano e affascinante diventa realtà alla Promotrice delle Belle Arti grazie alla Fondazione DNArt e ad un’illuminata collaborazione con le Istituzioni piemontesi e torinesi che hanno sostenuto un progetto che fornisce, oltre all’intrattenimento, un approccio scientifico attraverso il supporto di "addetti ai lavori" che aiuteranno i visitatori a riconoscere i fossili "sul campo".

La visita, infatti, prevede l’allestimento di un'area scavo dove i bambini potranno trasformarsi in piccoli paleontologi alla scoperta di fossili mai visti.

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