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Russa uccisa alla fermata dell'autobus Fermato il convivente della badante

Il cadavere scoperto a Perugia: è di una 57enne che aveva con sé alcune valigie. Uccisa a calci e pugni: forse l'uomo non accettava la separazione

Russa uccisa alla fermata dell'autobus 
Fermato il convivente della badante

Perugia -  È stato portato in questura il compagno della donna di 57 anni trovata morta intorno alle 6 a pochi metri da una fermata degli autobus in via Crotonese. Si cerca di capire se il delitto possa avere una matrice casalinga magari a causa di un forte litigio o di una separazione che l’uomo potrebbe non aver accettato. Sta di fatto che la donna russa prima di essere uccisa aveva intenzione di lasciare la propria abitazione e forse la città avendo portato con sé alcune valigie da viaggio.

Il ritrovamento del corpo Una donna russa di 57 anni è stata uccisa vicino a una fermata dell’autobus nella zona Pian di Massiano, alla periferia di Perugia. La vittima presenta lesioni ed ecchimosi varie. La donna aveva con sé alcune valigie, come se fosse in viaggio. Il cadavere è stato scoperto stamane verso le 6. Le indagini sono coordinate dal pm Angela Antonella Avila che ha già disposto l’autopsia. Sul luogo del ritrovamento del cadavere, non lontano dalla sede della questura, è intervenuto anche il medico legale Sergio Scalise per un primo esame esterno del corpo.

Fermato il convivente La polizia ha fermato un italiano di 60 anni per la morte della badante russa il cui cadavere è stato scoperto stamani da un netturbino in via Cortonese. L’uomo si trova in questura dove viene interrogato come indagato. La sua auto, una Ford Fiesta, è stata sequestrata. L’allarme era stato dato stamani verso le 6 da uno degli addetti del servizio Gesenu per la raccolta dei rifiuti urbani. Il cadavere della donna era vicino alla pensilina per la fermata degli autobus, non lontano dalla sede della questura. Vicino al corpo due valige con indumenti e oggetti personali della donna, apparentemente sistemati alla rinfusa, forse in tutta fretta. Le indagini sono state svolte dalla squadra mobile e coordinate dal pm Angela Antonella Avila. Nel giro di qualche ora si è giunti al fermo dell’uomo.

La donna, da una prima ricognizione esterna del cadavere, eseguita dal dottor Sergio Scalise, potrebbe essere stata colpita con pugni e calci.

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