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La Russia alle elezioni tra arresti e siti oscurati Putin perde la maggioranza

Chiusi i seggi. I primi exit poll registrano un calo del partito "Russia Unita" dal 64% al 47%. Il partito di Putin perde la maggioranza assoluta alla Duma, passando da 315 a 220 seggi su 450 totali

La Russia alle elezioni tra arresti e siti oscurati Putin perde la maggioranza

Mosca - Tra siti internet oscurati, piazze chiuse alle proteste nel centro di Mosca e oppositori fermati, la situazione in Russia è a dir poco complicata. Hanno da poco chiuso i seggi elettorali che hanno registrato un calo dell'affluenza e soprattutto un calo del partito Russia Unita di Putin dal 64% al 47%, secondo i primi exit poll. Inoltre, il partito del premier russo perderebbe così la maggioranza alla Duma, il ramo basso del Parlamento russo, passando da 315 a 220 seggi su 450 totali.

Il premier russo, Vladimir Putin, ha votato per le elezioni legislative, nel seggio allestito presso l’Accademia delle Scienze a Mosca e ai giornalisti aveva detto di aspettarsi "un buon risultato per Russia Unita". Ma i primi exit poll contrastatano la sua tesi e forniscono a Putin un'indicazione non proprio positiva in vista delle presidenziali di marzo a cui è candidato.

Al secondo posto i comunisti di Gennady Zyuganov, in forte crescita: avrebbero raccolto il 19,8% secondo gli exit poll dell’istituto All-Russian Public Opinion Research Centre (VTsIOM) diffuso dalla tv di Stato. Cresce, anche se non come i comunisti o Russia Giusta, il partito liberaldemocratico dell’ultranazionalista Vladimir Zhirinovski, che aveva puntano sulla carta nazionalista: secondo gli exit poll, passerebbe dall’8,1% del 2007 all’11,4% (Vtsiom) o al 13,2% (Fom). Sono circa 110 milioni gli elettori sono stati chiamati a rinnovare la Duma. I seggi - 96 mila, di cui 376 in 145 Paesi stranieri - sono stati chiusi alle 20.00. 

Intanto la situazione nel paese è incandescente. Siti internet indipendenti messi fuori uso, piazze chiuse alle proteste annunciate e non autorizzate nel centro di Mosca e oppositori fermati. Per garantire l’ordine pubblico è stato mobilitato un esercito di oltre 330 mila poliziotti, di cui 51 mila a Mosca. Circa 700 gli osservatori internazionali accreditati.

Lo scrittore d’opposizione Eduard Limonov è stato fermato stasera a Mosca dalla polizia lungo la centralissima via Tverskaia mentre si dirigeva verso piazza Triunfalnaia, transennata e presidiata anche con camioncini e blindati da numerosi Omon, gli agenti antisommossa. La polizia ha fermato anche una ventina di giovani che gridavano "vergogna, vergogna", "abbasso le elezioni false", e accendevano fumogeni colorati. A San Pietroburgo le forze dell’ordine hanno fermato diverse persone del movimento di opposizione "Altra Russia" che gridavano "Le elezioni sono un farsa".

In totale oltre 100 manifestanti dell'opposizione sono stati arrestati a Mosca e circa 70 a San Pietroburgo dopo aver tentato di tenere manifestazioni non organizzate.

Inoltre, una sede del partito di Putin Russia Unita nella regione di Briansk, circa 300 km a sudovest di Mosca, è stata oggetto nella notte di un attacco con due bottiglie molotov che tuttavia non hanno causato danni.

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