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Russia, ancora incendi Il bilancio: 50 vittime Allarme centrali nucleari

Medvedev ha interrotto le vacanze ed è rientrato a Mosca per gestire l’emergenza. I roghi ancora attivi sono circa seicento. Decine di migliaia gli uomini impegnati, tra vigili del fuoco, soldati e soccorritori. Rafforzata la sicurezza degli impianti nucleari

Russia, ancora incendi 
Il bilancio: 50 vittime 
Allarme centrali nucleari

Mosca - Il fuoco continua a spaventare Mosca. È salito a cinquanta il numero di morti provocati dagli incendi che funestano la Russia. Il nuovo bilancio arriva dai responsabili del Paese di Nizhny Movgorod (500 km a est di Mosca), che hanno annunciato di aver recuperato un corpo da un villaggio devastato dalle fiamme e che un’altra persona è deceduta in ospedale. Sono decine di migliaia i vigili del fuoco, i soldati e i soccorritori che continuano a lottare contro gli incendi. 

Temperature record La Russia è stata colpita da un caldo torrido, con temperature record, una condizione climatica che ha favorito lo scoppio di incendi nelle regioni centrali e occidentali. La colonnina di mercurio è arrivata fino a 38 gradi a Mosca. Il ministero delle Situazioni di emergenza ha riferito che sono quasi seicento i fronti ancora attivi, la maggior parte concentrata nella porzione europea del territorio nazionale, verso occidente.

Medvedev: stop vacanze Il presidente Dmitry Medvedev, che ha interrotto le sue vacanze a Sochi ed è rientrato precipitosamente a Mosca per gestire l’emergenza, ha ordinato di rafforzare la sicurezza degli impianti nucleari, delle basi militari e delle installazioni strategiche nella parte europea del Paese, la più devastata dalle fiamme. Medvedev ha già licenziato alcuni alti ufficiali dell’esercito per l’incendio che la scorsa settimana ha ridotto in cenere alcune installazioni di una base navale situata a Kolomna, alle porte di Mosca.

La situazione a Mosca Intanto oggi nella capitale il fumo acre degli incendi boschivi ha cominciato a dissiparsi e l’odore di bruciato era meno forte di ieri. Anche la visibilità nelle strade era sufficiente e gli aeroporti sono tornati al normale funzionamento.

Mercoledì è stata invece "la giornata più inquinata dell’estate", ha fatto notare il quotidiano Izvetija, ossevando che la concentrazione di monossido di carbonio nell’aria era di 5 volte superiore alla media.  

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