Europei 2008

La Russia dà spettacolo e si vendica di Van Basten col tradimento di Hiddink

Dopo il gol di Pavlychenko gli "orange" si erano salvati con Van Nistelroo. Il gioiello Arshavin ha guidato i suoi a una vittoria storica. Il tecnico olandese elimina ai supplementari i connazionali 24 anni dopo la sconfitta dell'Urss

La Russia dà spettacolo e si vendica di Van Basten col tradimento di Hiddink

nostro inviato a Basilea

Cosa non hanno sbagliato i russi! Hanno messo l'Olanda fra i paletti e giù legnate, nei supplementari Pavlychenko ha colpito un incrocio impressionante e Torbinski ha messo dentro in capriola un cross dello scatenatissimo Arshavin. Ma qualunque altro risultato sarebbe stato oltraggioso, l'Olanda va a casa dopo aver deliziato la prima parte dell'europeo, era sfinita, nel finale Arshavin l'ha umiliata con un tunnel al povero Van der Sar, fra i migliori della sua squadra. Una punizione neppure severa, i russi hanno dominato in ogni zona del campo e solo la rete di Van Nistelrooy li ha tenuti a galla per un'altra mezz'ora. Figurarsi che Cherchesson, il tecnico dello Sparta di Mosca, a un certo punto ha preso Pavlychenko e lo ha mandato a svernare nella Primavera. Non ne poteva più di quel pennellone indolente e arrogante che non la metteva mai dentro ed era più viziato di un ballerino del Bolscioi. Ieri sera Roman Pavlychenko dopo undici minuti del secondo tempo ha messo sotto l'Olanda regina incontrastata dei gironi di questo Europeo, mai in svantaggio dopo 270 minuti di gioco e nostra amata benefattrice.
L'Olanda si è subito spaventata, una punizione di Zhirkov un destro di Kolodin, un colpo di testa di Pavlychenko facile spedito alto di poco. Non le era mai capitato di finire così sotto nel numero delle palle gol dopo appena otto minuti di gioco. E poi ancora un destro di Arshavin e altre due sventole dalla distanza di Kolodin, sabongie impressionanti che Van der Sar ha messo in angolo non senza difficoltà. Le uniche uscite arancioni tutte su svarioni russi, oltre a una punizione inesistente concessa da Michel per un fallo di Kolodin e battuto da Van der Vaart sul quale è arrivata in ritardo mezza nazionale olandese.
Ma non è vero che questa Russia era venuta qui per tirare giù tutto, anzi. Si era qualificata grazie a Vladimir Petric, il croato che aveva seppellito a domicilio l'Inghilterra, e altri pregi non le venivano riconosciuti, niente spirito di gruppo, niente personalità e combattività, tutte qualità che Guus Hiddink era riuscito a dare anche a Corea del Sud e all'Australia, ma con i russi niente da fare. Strapagati e superbi, così li definivano in patria.
Adesso cosa sia successo qui all'Europeo è quasi un mistero, Pavlychenko gioca a un metro di altezza dall'erba da unica punta dopo aver scalzato tutta la concorrenza e quando corre sembra un cavallo senza finimenti, senza padroni e mette paura perché ha delle accelerazioni straordinarie che quasi sempre costringono al fallo.
Non si è capito bene se è stato l'atteggiamento prudente di Van Basten che non voleva lasciare campo al contropiede russo o se è stato il coraggio di Hiddink a invadere la metà campo avversaria, ma così ridotta l'Olanda non si era proprio mai vista. I lentissimi russi della fase a gironi hanno rimbambito Ooijer e Mathijsen lasciati spesso in balia di Arshavin e Semshov che scendevano palla al piede e riuscivano a sprecare almeno una mezza dozzina di palle gol nitide. Scontata la contromossa di Van Basten, fuori l'orco Engelaar e dentro prima Van Persie e poi Afellay, con la Francia aveva funzionato alla grande, ieri sera ha lasciato a Semshov, Zyryanov e Arshavin delle palle gol raccapriccianti. Fino al pareggio di Van Nistelrooy che ha rimesso le cose temporaneamente a posto: punizione di Sneijder e craniata vincente del centravanti del Real.

Poi l'immagine di Van Basten pietrificato, 24 anni dopo il suo gol capolavoro che in finale pietrificò l’Urss.

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