Cultura e Spettacoli

«Sì, cambia!», storie di vita e di handicap

Un libro di David Giacanelli dà la possibilità ad alcuni genitori di figli disabili di raccontare in prima persona la propria esperienza, mentre a noi lettori offre l'opportunità di leggere i loro spaccati di vita

«Sono stato sommerso dall'incredibile umanità e forza di persone che hanno completamente modificato il proprio riferimento di valori e, pertanto, le priorità del proprio quotidiano». Così, nel libro «Sì, cambia! Storie e riflessioni intorno all'handicap» (Libertà Edizioni) David Giacanelli dà la possibilità ad alcuni genitori di figli disabili di raccontare in prima persona la propria esperienza, mentre a noi lettori offre l'opportunità di leggere i loro spaccati di vita. Quando sono state raccolte queste storie di vita - durante l'estate 2008 a Roma - Eluana Englaro era ancora in vita e i riflettori sul suo caso ancora non si erano accesi. Contrariamente al fragore della stampa e della televisione, Giacanelli con rara sensibilità affronta il problema dell'handicap lasciando parlare direttamente i genitori delle persone diversamente abili.
Questi interlocutori raccontano la loro vicenda realisticamente, senza retorica; ricordano gli ostacoli, i ritardi per ottenere una diagnosi completa, i tempi delle cure, l'attesa per ottenere l'assistenza; le difficoltà di districarsi nei meandri dell'amministrazione per il maestro di sostegno, l'accompagno, il passaparola tra i genitori sulle procedure, l'associazionismo come reazione collettiva alla solitudine del disabile e dei familiari.
Prima di altri questi genitori hanno pensato al futuro dei loro figli, al dopo di noi, e parlano di autonomia assistita (le case famiglia), dei problemi delle cure, del loro protrarsi fino a raggiungere gli stadi dell'accanimento terapeutico. Sempre questi genitori si sono soffermati a riflettere sul prima, su cosa avrebbero e hanno fatto quando si è saputo della disabilità prima della nascita.


Leggiamo diverse, talvolta contrastanti argomentazioni nelle interviste ma tutti i genitori, laici o cattolici, si richiamano alla piena libertà di scelta, un valore imprescindibile dell'agire umano.

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