Cronaca locale

Il S. Giovanni Battista di Leonardo a Milano dopo settant'anni

L’opera, che sarà esposta a Palazzo Marino dal 27 novembre al 27 dicembre, succede alla "Conversione di Saulo" del Caravaggio, che era stata esposta lo scorso anno

Il S. Giovanni Battista di Leonardo 
a Milano dopo settant'anni

Milano - Dopo settant’anni Milano ospita di nuovo il "San Giovanni Battista" di Leonardo da Vinci, che torna in città grazie alla collaborazione fra Eni e il Louvre. L’opera, che sarà esposta a Palazzo Marino dal 27 novembre al 27 dicembre, succede alla «Conversione di Saulo» del Caravaggio, che era stata esposta lo scorso anno. «La storia ha assegnato al San Giovanni un destino internazionale - ha detto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla presentazione di stamattina - Leonardo lo portò con sè in Francia ad Amboise, dove trascorse l’ultimo periodo della sua vita. Oggi il museo del Louvre sceglie Milano per il suo ritorno e Sala Alessi (dove il quadro è esposto all’interno di un percorso guidato, ndr) si trasforma per la seconda volta in un luogo di incontro ravvicinato e personale con i grandi capolavori lombardi». All’internazionalità di Leonardo da Vinci si è rifatto anche Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, che, dopo aver auspicato per questa mostra monografica un successo addirittura maggior di quella dedicata al Caravaggio e la speranza che «Leonardo piaccia ancora di più a questa nostra città a cui sentiamo di dover restituire molto perché ci da tanto», ha indicato nel genio fiorentino quella che potrebbe essere un’icona di Eni. «Da Vinci, fra tutti i geni italiani, è quello che vorremmo di più come un’icona di Eni», ha detto il top manager, spiegando che Leonardo era «internazionale e cosmopolita, un grande innovatore e un poliedrico curioso del mondo», come il Cane a sei zampe e aggiungendo che «questo parallelismo ci onora e vogliamo rappresentarlo a Milano nelle prossime settimane con questa mostra».

Una mostra che è stata resa possibile anche dalla collaborazione con il Louvre, su cui si è soffermato il direttore Henry Loyrette. «Questa partnership con Eni - ha raccontato ai cronisti in una affollata conferenza stampa - è nata l’anno scorso con un’esposizione sul Mantegna ed è proseguita con un’altra, su »Tiziano, Tintoretto, Veronese... rivalità a Venezia«, e vogliamo diventi duratura perché ci permette uno scambio sull’arte italiana, basato su gruppi di studio e di restauro». Per l’occasione, Eni ha anche curato una serie di iniziative che accompagneranno l’evento e che sono in linea con precise idee guida della politica aziendale come l’attenzione alla cultura e la sostenibilità energetica. Tra queste, il film «Ritorno a Leonardo, per la regia di Antonio Farisi, che sarà visibile al pubblico in un’apposita sala e per il quale Eni ha affidato il ruolo di protagonisti a dei giovani e promettenti attori diplomatisi alla scuola del Piccolo teatro di Milano.

Inoltre Eni ha realizzato per i più piccoli un libro illustrato che ripercorre le tappe di »Ritorno a Leonardo« e durante l’esposizione sarà anche disponibile per i giovani visitatori un numero speciale di Topolino con tre storie dedicate al genio fiorentino.  

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