Cronache

«Sì, quei biscottini erano per i bambini poveri»

Dopo il corteo pacifico sotto le telecamere, l’atto vandalico al buio. Obiettivo dei no global il monumento alle «Vittime delle Foibe» ai Giardini Cavagnaro. Il monumento ai caduti istriano giuliano dalmati è stato completamente distrutto dai manifestanti del G8, post corteo di Caricamento sabato notte. La scritta inneggiante a «Carlo Giuliani» e «Acab» contro le forze dell'ordine hanno «firmato» il raid. Il monumento era già stato oltraggiato da alcune bande di sudamericani, che sono soliti bivaccare nella zona, ma adesso è distrutto. «Verso le 8 di domenica - racconta Domenico Morabito, vice presidente del consiglio della Municipio Valbisagno - ero presente sul posto con una pattuglia dei carabinieri di servizio e alle 8,30 sono arrivati quelli della sezione di Marassi. Ho avvisato il presidente del Municipio il quale mi ha promesso che sarà posizionata una nuova targa».
Al momento la targa posta dalla vecchia circoscrizione e dai rappresentanti dell'associazione nazionale fiumani giuliano dalmati è divelta e rotta in mille pezzi ai piedi della colonna di granito che la sorreggeva. «È sicuramente un atto politico - commenta ancora Morabito - Perché venire fino in Valbisagno a distruggere un cippo a ricordo di persone morte e considerate dagli esponenti di sinistra ex fascisti? Per spregio e sfregio. Ecco perché. È un’azione voluta dai no global della nostra città che magari hanno mandato delle persone di fuori Genova a compiere questo gesto veramente criminale». Erano sicuramente muniti di strumenti adatti alla distruzione della lapide di marmo e la violenza si è consumata in una giornata che ricordava altra violenza.
Sull’episodio vandalico è intervenuto anche Gianni Plinio, responsabile Sicurezza Pdl Liguria, che ha chiesto al Sindaco Vincenzi di provvedere al restauro del monumento. «Spero in un pronto intervento riparatore da parte del Comune di Genova - ha detto - Ho invitato i dirigenti delle Forze dell'Ordine a fare di tutto per individuare i responsabili di un atto così abietto. Sarebbe interessante capire se si tratta soltanto di imbecilli oppure di delinquenti politici cui da fastidio il ricordo di 15 mila giuliano- dalmati infoibati dai partigiani titini per la sola colpa di essere italiani. Ho, infine sollecitato una maggiore sorveglianza da parte della Polizia Municipale dell'intera area che si è trasformata in un bivacco disordinato e rumoroso».
«Che vergogna- commentano i rappresentanti dei giuliano dalmati - Noi siamo ormai tutte persone anziane che vogliono ricordare i propri morti». I rappresentanti dell'Angvd chiedono giustizia e che siano trovati e puniti i colpevoli e che la targa venga rifatta e ripristinata al più presto possibile.

«Entro il 10 febbraio prossimo, Giornata del Ricordo per noi esuli, vorremmo ritornare lì davanti a commemorare i nostri caduti e la civica amministrazione deve permettercelo».

Commenti