Una sala in Regione dedicata a Ida Magli

Alberto Giannoni

Una studiosa ostinatamente fuori dal coro del politicamente corretto. A sei mesi dalla scomparsa, Ida Magli sarà ricordata nella sede storica della Regione. Un omaggio carico di significati, quello che la Lombardia rende alla antropologa e filosofa romana, a lungo a lungo firma del Giornale, nota soprattutto per gli studi sulla civiltà europea, analisi che oggi appaiono profetiche. Il Consiglio (con 37 voti favorevoli, 15 contrari e 10 astenuti) ha approvato ieri la proposta presentata dalla consigliera Maria Teresa Baldini, che ricorda la figura di Ida Magli come «una liberale e una femminista che per onestà intellettuale si è convertita ad una visione tradizionale dell'Italia». Pd e Patto Civico hanno votato contro la mozione, «per i toni duri e aspri del documento riferito alle istituzioni europee» (la vicepresidente del Consiglio Sara Valmaggi aveva chiesto di stralciare questa parte dalla mozione ma la consigliera Baldini non ha acconsentito perché «parte integrante del pensiero di Ida Magli»), mentre a sostegno della proposta si sono espressi Pietro Foroni per la Lega, Stefano Bruno Galli per la Lista Maroni e Riccardo De Corato dei Fratelli d'Italia.

«Una donna e una studiosa - ha detto il leghista Foroni - che ha saputo prevedere e coraggiosamente denunciare accadimenti che si sono realizzati come la Brexit, frutto di una politica fallimentare dell'Unione Europea, il terrorismo islamico e le politiche migratorie completamente sbagliate».

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