Cronaca locale

Saldi al via, ma in verità sono già iniziati

Saldi, ci siamo: quelli estivi avranno inizio dopodomani, sabato 3 luglio, per concludersi dopo 60 giorni. Giornata clou mercoledì 7 luglio quando l’assessore Giovanni Terzi promuoverà la Maratona dello Shopping per abbigliamento, calzature e accessori. Le insegne che hanno aderito rimarranno aperte fino alle 2 di notte in dieci strade (Marghera, Buenos Aires, Belfiore, Borsieri, Paolo Sarpi, Solferino, Corso Garibaldi, Sanzio-Piazza De Angeli, Spallanzani e Corso Como), il tutto senza traffico, con bar e caffè aperti e con punti musica qua e là così come degustazioni cibi/vini nonché animazioni di vario genere grazie agli artisti di strada. Insomma, una festa che i 350 negozie di corso Buenos Aires replicheranno la notte tra il 14 e il 15 luglio, il tutto promosso dall’Assessorato alle attività produttive del Comune e dall’Unione del Commercio.
Un’iniziativa, due obiettivi: i saldi per risparmiare soldi, i saldi per migliorare gli incassi, con tanti a vigilare per ridurre al minimo le fregature. In questo procedono idealmente a braccetto sia la Confcommercio (esiste il decalogo chiamato «Saldi Chiari», siglato da FedermodaMilano e le associazioni consumatori, per simbolo uno scontrino sorridente) sia i vari Codacons, soprattutto ora con la crisi economica. Si prevede una spesa nazionale di 4,2 miliardi, pari al 12% del fatturato annuo del settore, in pratica 117 euro a italiano. Sono manna per i negozianti: troppo maltempo a primavera, le vendite ne hanno risentito. Non solo pioggia e freddo però come ha detto Renato Borghi, presidente di Federmoda Italia: «La crisi morde ancora sul fronte dei consumi tanto che i saldi interesseranno il 40% delle famiglie».
Ma anche se la materia è regolata secondo leggi regionali (quella della Lombardia è stata aggiornata a febbraio), con tanto di ammende per chi anticipa le promozioni, da un minimo di 500 a un massimo di 3mila euro, i furbi ci sono sempre. Il Codacons milanese ha sguinzagliato settimana scorsa una quarantina di signore per tutta la città per verificare fosse tutto in regola e non lo è affatto: l’85% dei negozi visitati praticava già delle offerte, solo che non sono chiamate saldi (lo scorso anno l’80%). Si va dalle tessere fedeltà al bel gesto sul momento. Hanno dichiarato al Codacons: «Visto che la legge non è rispettata, meglio liberalizzare la materia e dare la possibilità di vendere in saldo quando si vuole. I consumatori ne beneficerebbero perché ci sarebbe vera concorrenza».
Il Telefono Blu sollecita tutti a vigilare e scattare foto ai cartellini i giorni precedenti per supportare eventuali reclami. Così il Codacons: «Ci aspettiamo un centinaio di casi e il fatto che tutti ormai fotografano tutto aiuta quando si fa la denuncia alla polizia annonaria». In passato, con gli appunti o la memoria non si andava molto lontano. Nota finale: il cliente deve potere cambiare la merce anche se acquistata in saldo.

I cartelli che lo escludono hanno valore di carta straccia.

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