Cronache

Salpa dalla capitaneria di Genova il primo ispettore in gonnella

Virginia Maria Buzzoni, dopo il corso sotto la Lanterna, tornerà a Ravenna con la carica di Port State Control Officer

Salpa dalla capitaneria di Genova il primo ispettore in gonnella

Marzia Fossati

Mora, slanciata, in alta uniforme, il tenente di vascello Virginia Maria Buzzoni è la star del momento in capitaneria di porto, e lo sa. Lo sa bene mentre si schermisce davanti ai fotografi che sudano sette camicie per strapparle un sorriso «Cosa mi tocca fare!», lo sa quando si fa scucire che «Sì, sono fidanzata, ma non parlo della mia vita privata», va bene, lo sa, ma in fondo se lo può permettere, almeno finché dura, perché dall’anno prossimo le esponenti del gentil sesso in capitaneria saranno tre, ma, al momento è lei l’unica e la sola.
Virginia è infatti da ieri ufficialmente la prima ufficiale donna della guardia costiera, perché proprio ieri si è concluso a Genova, presso il IV reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, il corso di specializzazione in sicurezza della navigazione per ispettori P.S.C. (Port State Control - Controllo dello stato di approdo) cui questa bella trentenne di Parma ha preso parte insieme ad altri 16 colleghi (ovviamente tutti uomini).
E proprio sulla diffidenza che l’essere donna, unica donna in un ambiente di stampo storicamente maschile come quello delle forze armate, avrà inevitabilmente suscitato, si focalizzano le domande cui Virginia risponde con l’educata rassegnazione di chi ripete la stessa solfa per l’ennesima volta «Certo, agli inizi la novità di una figura femminile all’interno delle forze armate ha di sicuro rappresentato un problema - spiega - ma io non parlerei di diffidenza. Più che altro avvertivo nei miei colleghi una mancanza di abitudine. Non sapevano come dovevano rapportarsi con me. Per fortuna però, dopo avermi visto lavorare e muovermi sulle navi, hanno cominciato a considerarmi come una collega».
Come tutti i neospecializzati a Genova, anche la Buzzoni ha già prestato servizio in un porto nazionale, quello di Ravenna nel suo caso, e circa questo incarico si lascia sfuggire che «Effettivamente i primi tempi sono stati duri - confessa - Alla mensa poi, era a dir poco imbarazzante, mi fissavano tutti, ho passato un anno da sola».
La passione per le forze armate che Virginia coltivava già dalla prima infanzia, ereditata dal nonno soldato, la spinge, prima di laurearsi in giurisprudenza, a iscriversi al «Movimento delle aspiranti donne soldato», nell’attesa di una nuova legge che le permetta di realizzare quello che lei stessa definisce «il sogno». Quando viene richiamata, e vince il concorso, non le sembra vero. Adesso Virginia può tornare a Ravenna dove assumerà ufficialmente la carica di Port State Control Officer, che consiste nell’ispezione delle navi straniere nei porti nazionali, per verificare che le condizioni delle stesse e degli equipaggiamenti siano conformi alle direttive internazionali in materia di sicurezza e inquinamento.


Il suo sogno è divenuto realtà.

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