Salute

Anglat da 40 anni è in prima linea per i diritti dei portatori di handicap

Riccardo Cervelli

Il tema della mobilità per le persone con disabilità è contrassegnato da tante battaglie vinte e altrettante ancora da combattere. Protagonista dal 1980 di questo mondo è Anglat, Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti. Tra le campagne più storiche che hanno visto in prima fila l'associazione presieduta da Roberto Romeo, si segnala quella che ha portato all'aliquota Iva del 4% per l'acquisto di veicoli adattati agli «invalidi con ridotte o impedite capacità motorie». In anni più recenti, Anglat ha partecipato alla scrittura del decreto che ha introdotto anche in Italia il nuovo contrassegno unificato disabili europeo Cude. Un'altra importante conquista, è stato il riconoscimento, per gli automobilisti con disabilità motorie «stabilizzate» (destinate a non modificarsi negli anni) dell'esonero a sottoporsi a visite periodiche presso le commissioni mediche delle Asl. «Dopo la prima visita - sottolinea Romeo - ora questi guidatori possono rinnovare la patente B Speciale in autoscuola, come tutti gli altri. Nei casi di disabilità degenerative, invece, è stato ottenuto il diritto, da parte dei portatori, di farsi accompagnare da esperti delle associazioni di patologia in grado di parlare di specifici adattamenti dei veicoli».

«Oggi - spiega Romeo - Anglat ha un'offerta formativa per chi si interfaccia con i disabili nei trasporti. In quello aereo, ferroviario e marittimo si sono fatti enormi passi avanti, soprattutto in Italia. C'è ancora molto da fare nel trasporto su gomma. Se è vero che la maggior parte di bus e tram sono adatti per i disabili, esistono ancora barriere architettoniche alle fermate.

E così, spesso, i disabili sono obbligati a ricorrere a mezzi di trasporto alternativi rispetto a quelli utilizzati dagli altri cittadini».

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