Salute

Camminata lenta, spia dell'arrivo dell'Alzheimer

Gli scienziati avvertono: camminare lentamente può essere un indicatore dell'Alzheimer

Camminata lenta, spia dell'arrivo dell'Alzheimer

Uno studio rivela che la velocità della camminata potrebbe essere un indicatore della comparsa dell'Alzheimer. L'origine della malattia, tuttavia, rimane ancora sconosciuta.

Ma le ricerche sul tema non si fermano, e un piccolo passo in avanti è stato compiuto da un team di ricercatori francesi. Il gruppo, infatti, ha condotto uno studio su 128 persone con un'età media di 76 anni che non avevano demenze, ma che lamentavano problemi di memoria. Gli scienziati hanno analizzato le scansioni dei cervelli, misurando i livelli di proteina beta-amiloide, un precursore della malattia. E così è stata evidenziata una stretta correlazione con la velocità media della camminata: più una persona si sposta lentamente, più alti sono i livelli della sostanza nel cervello.

Secondo gli studiosi, spiega il quotidiano The Independent, che ha riportato la notizia, la scoperta potrebbe aiutare la diagnosi della malattia: tant'è vero che un rallentamento dell'andatura starebbe ad indicare cambiamenti nel cervello prima della comparsa dei sintomi. "E' possibile che avere disturbi nell'andatura oltre a quelli della memoria possa indicare l'Alzheimer, anche prima che le persone mostrino i sintomi clinici", spiega Natalia del Campo della University Hospital di Tolosa, autrice principale della ricerca. Per Laura Phipps di Alzheimer's Research Uk "potrebbero esserci molte ragioni per rallentare il passo, ma è importante indagare perché e quando questi cambiamenti arrivano in malattie come l'Alzheimer e come possono essere gestiti per migliorare la vita delle persone".

"La ricerca ha dimostrato che le persone con malattia di Alzheimer possono avere difficoltà a camminare, ma non è chiaro se questo è dovuto alla condizione in sé o ad altri fattori, in particolare a quelli associati con l'invecchiamento" , ha detto Louise Walker dell'Alzheimer Society.

"E' necessario un lavoro più a lungo termine per determinare se l'accumulo di beta-amiloide, che è una delle caratteristiche della malattia di Alzheimer, conduce direttamente al rallentamento dell'andatura e se questo potrebbe giocare un ruolo importante nel processo diagnostico".

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