Salute

Una colonia di batteri abita il nostro cervello?

Il cervello è l'organo meglio protetto del corpo umano. Eppure una ricerca ha individuato nello stesso la presenza di una colonia batterica

Una colonia di batteri abita il nostro cervello?

Il cervello è uno degli organi più complessi e meglio protetti del corpo umano. Non solo è sospeso nel liquido cerebrospinale, ma è isolato altresì dal flusso sanguigno grazie alla presenza della barriera emato-encefalica. Quest'ultima, difendendo l'organo dagli agenti patogeni, fa sì che le infezioni cerebrali trasmesse per via ematica, siano molto rare seppure non impossibili. Data dunque tale particolare conformazione anatomica, risulta essere ancora più straordinario lo studio preliminare degli scienziati dell'Università di Alabama di Birmingham secondo il quale nel cervello vivrebbe una colonia di batteri.

La ricerca - presentata all'incontro annuale della Society for Neuroscience - focalizza l'attenzione sul cosiddetto microbioma intestinale, ovvero la comunità microbica del tratto enterico costituita prevalentemente da batteri oltre che da lieviti, parassiti e virus. Si ritiene da tempo che esso possa influenzare la funzione e il comportamento del cervello, anche se come ciò avvenga resta ancora per gran parte sconosciuto. L'ipotesi più accreditata rimane quella del passaggio dei batteri nell'organo interessato attraverso la barriera emato-encefalica e/o tramite i nervi presenti nell'intestino.

Sul ruolo effettivo svolto dal microbioma nel cervello, si è interrogata la neuroanatomista della UAB Rosalinda Roberts che ha analizzato alcuni campioni post mortem dell'encefalo alla ricerca di prove relative alla schizofrenia. Cinque anni prima, l'allora laureanda Courtney Walker, aveva trovato negli stessi degli oggetti insoliti a forma di bastoncelli. Gli studiosi hanno poi effettuato analisi seriali delle sezioni per identificare e quantificare i batteri. È emerso che tutti i cervelli presi in considerazione, ne contenevano un numero variabile. La densità dei batteri - che racchiudevano una capsula, un nucleoide, ribosomi e vacuoli - variava a seconda della regione dell'organo. Erano infatti maggiormente abbondanti nell'ippocampo e nella corteccia prefrontale.

Servono, tuttavia, ancora molti studi per confermare l'effettiva presenza del microbioma nell'encefalo. Spiega a tal proposito Teodor Postolache, psichiatra dell'Università del Maryland di Baltimora:

"Ci sono molte domande a cui dover rispondere.

Non sono molto sorpreso che altre cose possano vivere nel cervello, ma se fosse realmente così sarebbe un fatto rivoluzionario".

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